La
raccolta differenziata a Bitonto?
Bassa,
veramente bassa e anche nascosta. Sia perché lontanissima da quel 40 per cento promesso nel 2012 dall’attuale amministrazione comunale (e
soglia minima da raggiungere per evitare sanzioni economiche), sia
perché inesistente – anzi, meglio dire, non aggiornata – sul
sito ad hoc della Regione Puglia.
Due
aspetti negativi di una stessa medaglia.
Dati
introvabili. Ha fatto scalpore
qualche giorno fa il grafico pubblicato sulla propria pagina Facebook
da Forza Italia riguardante l’andamento della raccolta differenziata
a Bitonto nel 2016, e ripreso anche dai colleghi di Bitontoviva.
Ebbene,
il disegno (trovabile su questo sito http://bit.ly/2m3dOgW)
mostra una situazione curiosa: è costantemente aggiornato fino a
luglio, poi più nulla. Nè dati, né numeri, né grafici. Come se la
nostra città avesse d’improvviso interrotto tutto quanto.
Perché?
Di chi è la responsabilità? Della Regione che si è dimenticata di
tenere sotto controllo il sito? Del Comune che non comunica più i
dati agli uffici della zona industriale di Bari-Modugno? Dell’Azienda
servizi vari che non manda più i numeri a Palazzo Gentile?
Da
quello che ci è dato sapere – confermato anche da alcune voci che
giungono proprio da corso Vittorio Emanuele – i numeri da agosto in
poi non ci sono perché la Regione non li avrebbe mai ricevuti, in
quanto pare che dall’Ufficio Ambiente del Comune non sarebbero mai
stati comunicati. Per una lunga serie di motivi.
Bitonto
sotto la media. I
numeri della differenziata esistono e il “daBITONTO” li ha
chiesti e ottenuti dall’Asv. Non sono per nulla incoraggianti, perché
la città dell’olio non è solo sotto la media del tacco d’Italia, ma
anche tra i Comuni meno ricicloni dell’area metropolitana barese.
Nel
2016, infatti, la percentuale raggiunta è stata del 31,33 per cento (in tutta la Regione è stata 36,2) con la punta minima a gennaio e
quella massima a giugno, quando c’era da evitare la stangata
dell’ecotassa. Dopo giugno, poi, (come accaduto anche gli anni
scorsi, come se fosse un copione standard) si è tornati al ribasso.
Rispetto
al 2015, la differenziata è aumentata di quasi 4 punti (era 27,36)
ed è lievitata di nove punti rispetto a tre anni fa.
Nel
2013, infatti, Bitonto vantava una per nulla invidiabile percentuale
di differenziata pari al 22,55 per cento con poco più di 5milioni d
500 mila kg raccolti. Nel 2016 la quantità raccolta è arrivata
quasi a 8milioni, anche grazie all’avvio del porta a porta nel
Centro storico e nelle frazioni un paio d’anni fa.
Osservando
meglio i dati, c’è da sottolineare come i bitontini siano più
inclini nel differenziare la frazione organica, il cartone, la
plastica e il legno, e più restii dinanzi a ingombranti in metallo, pile esauste e medicinali scaduti.
Anche
se tutto è relativamente basso.
La
domanda è facile ma dalla non semplice risposta: il bicchiere è da
guardare mezzo pieno o mezzo vuoto?