Le
parole sono forti: “Anche a Bitonto, purtroppo, c’è una giovane
generazione sociale che si avvicina a certi inviti pericolosi. Quella
della criminalità”.
A
pronunciarle è stato il sindaco Michele Abbaticchio, e l’occasione è
stata la presentazione, qualche giorno fa, dell’ultimo numero della
rivista “Narcomafie”, da anni impegnata nella lotta contro
la criminalità organizzata e i poteri corrotti.
Ebbene,
il primo cittadino, nonché vicepresidente nazionale di “Avviso
Pubblico”, non lesina una cruda analisi sociale locale e
nazionale.
“É sempre più difficile – ha spiegato – parlare di vittime
di mafia, perché si sta perdendo il valore delle parole e delle
Istituzioni. Anche a Bitonto, purtroppo, una generazione sociale si
avvicina a certi inviti pericolosi, e provvedimenti come i voucher e
il Reddito di dignità (Red) non aiutano in tal senso, così come i
continui tagli alla Pubblica Istruzione”.
Facile
il discorso, allora. L’assenza di un lavoro stabile e duraturo, e
magari una situazione familiare non proprio idilliaca, spinge i più
giovani, soprattutto quelli più facili psicologicamente, ad
affidarsi ai guadagni facili della criminalità.
E il “daBITONTO” questi giorni in edicola (n° 311) ha realizzato un’inchiesta proprio
sull’emergenza criminalità giovanile.
“E
anche le disposizioni che il Governo sta studiando sui giochi
d’azzardo – ha proseguito
Abbaticchio – non vanno nella giusta direzione, perché
impedirebbero ai sindaci di poter decidere sugli orari di chiusura
delle sale d’azzardo”.
E
il bello è che, da oltre un anno, è in vigore in città una precisa
ordinanza che combatte questa malattia sociale
(http://bit.ly/2l74tRI).
Vincenzo
Brascia, il presidente della sezione bitontina di “Libera”, ha
lanciato poi un altro allarme: “A
Bitonto ci sono alcuni
terreni confiscati alla mafia che però sono sempre gestiti dai
vecchi proprietari”.