Solo ieri aveva rimesso le sue deleghe al sindaco, sottoponendosi
al giudizio della coalizione di maggioranza (http://bit.ly/2kk9h90).
Oggi Michele Daucelli ci
ha ripensato. Qualche minuto fa, infatti, l’assessore al Bilancio e al
Patrimonio, ha presentato le sue dimissioni, ufficializzando la rottura con il
primo cittadino e le attuali forze di governo.
Solo qualche giorno fa, infatti, il commercialista, insieme a Emanuele Sannicandro, aveva
abbandonato la lista “Insieme per la città” e la coalizione a sostegno
di Michele Abbaticchio per le prossime amministrative, accasandosi
nella coalizione di centrosinistra formata da Partito
democratico, Laboratorio, Governare il futuro, Partito socialista e Sinistra
italiana. (http://bit.ly/2kbvJkY),
Con le dimissioni di Daucelli, la giunta cittadina, già priva
dall’estate di un assessore ai Servizi sociali (era il socialista Franco
Scauro), e da qualche settimana anche del titolare ai Servizi cimiteriali e
Demografici (Giuseppe Fioriello), perde un’altra pedina importante, a un
paio di mesi dal termine della consiliatura e dalle susseguenti elezioni
amministrative.
Nei prossimi mesi il primo cittadino vivrà sul filo del rasoio,
facendo i conti con il pallottoliere, anche perché l’ormai ex assessore porta
con sé i consiglieri comunali Michele
Valeriano e Ruggero Ricatti, mentre (per il momento) Vito Rosario Modugno, già
capogruppo di Sinistra ecologia e libertà, non ha aderito a questa scissione e
resta nel gruppo di maggioranza, adesso sempre meno folto e granitico.
Sono stati (quasi) cinque anni passati sulla cresta dell’onda
quelli di Michele Daucelli, spesso nell’occhio del ciclone e criticato più e
più volte proprio dai banchi del Partito democratico, per alcune sue scelte in
termini di tassazione – vedi Imu al 10,6 per mille per le seconde case, aumento
aliquota Irpef, Tasi e la continua lievitazione della Tari – giustificate
sempre con il costante taglio dei trasferimenti statali verso Palazzo Gentile.
L’internalizzazione dei tributi decisa a inizio 2014, una volta
scaduto il contratto con la Cerin.
L’affaire Europrogea, l’azienda che dal 2003 in poi
aveva maturato debiti per oltre 300mila euro nei confronti del Comune per tasse
non pagate.