La
rivoluzione e i cambiamenti sono importanti.
Quasi
epocali verrebbe da dire.
Perché
nel giro di qualche anno (due-tre almeno) una consistente parte della
città dovrebbe cambiare radicalmente volto.
La
Lama balice comunale. Via Cela. Tutto il Centro antico che si
affaccia verso l’attuale Strada provinciale 231. Il Torrione
angioino. L’ex macello. Piazza Caduti del terrorismo. E anche le
periferie.
L’ampio
progetto si chiama (non a caso) “lungolama”.
Leggasi, però, nuovo piano “Urban”
bitontino, in memoria di quello dell’amministrazione Pice a debutto
degli anni 2000.
In
realtà, questa volta, è diverso, visto che riguarda strade e
piazze, e ancora più consistente, vista la notevole quantità di
soldi in ballo. Oltre 7,5 milioni di euro, tutti soldi provenienti
dal Comitato interministeriale per la programmazione economica
(Cipe). A cui vanno sommati due milioni di euro per la
riqualificazione delle periferie. E ci sono anche i 15 milioni di
euro che l’Area di sviluppo industriale (Asi) di Bari ha messo in
campo per tutte quelle imprese che si stanziano nell’area
metropolitana del capoluogo.
Una
progettualità da essere tanto imponente quanto importante da
scomodare (o quasi) l’intera giunta cittadina, che ieri ne ha
illustrato le prime coordinate in Biblioteca.
“Si
tratta di interventi – è la
cronistoria del sindaco Michele Abbaticchio – che
nascono dal finanziamento di circa 230 milioni di euro che il Governo
Renzi ha concesso ai 41 Comuni dell’area metropolitana per
investimenti strutturali. Bitonto ha deciso di partecipare candidando
un progetto che veda la completa riqualificazione di Lama Balice,
quella parte sì comunale e interna al nostro centro abitato, ma che
ha anche interesse metropolitano, e diventerà finalmente a vocazione
turistica”.
Dove
siamo, per intenderci? In tutta quella zona che da Porta la Maya
conduce fino al parco dell’Alta Murgia, passando per via Cela.
Ecco,
tutta quell’area cambierà radicalmente.
La
prima a modificare il look – adesso è l’assessore all’Urbanistica
Nicola Parisi che parla, planimetria alla mano – sarà proprio via
Cela, che darà più vocazione agricola alle frazioni, diventerà a
portata di biciclette e consentirà di entrare in città con i
velocipedi direttamente in piazza Caduti del Terrorismo.
Nella
nuova piazza Caduti del Terrorismo, che si abbellirà e si svilupperà
nella zona prospiciente la chiesa di sant’Andrea.
Da
qui poi si scenderà verso via Solferino, che diventerà a senso
unico di marcia, a percorribilità 30, e avrà una corsia di sei
metri per la mobilità dolce e per chi vuole passeggiare
tranquillamente.
E
la stessa cosa accadrà anche per via Castelfidardo, che conduce
dritti dritti a Porta La Maya.
Entrambe
le arterie, per intenderci, perderanno gli orribili e fatiscenti
muretti che danno lo sguardo sulla Lama Balice, ma diventeranno un
luogo dove poter passaggiare, rilassarsi, sostare nelle aree verdi
che verranno allestite. Guardando proprio la bellezza della Lama.
Nuova
vita avrà anche l’ex Macello comunale, che nelle intenzioni di
Palazzo Gentile avrà un’ala a servizio di ricettività del parco e
un’altra parte di accoglienza per tutti coloro che arrivano da fuori.
Via
Galilei, invece, per il momento, non avrà cambiamenti, e resterà
sempre a doppio senso di marcia.
Ma
non è tutto, si diceva. Perché il restyling colpirà anche il
Torrione angioino, che sarà sempre più una Galleria d’arte
contemporanea – ma con strumentazioni molto più efficaci -, e avrà
all’esterno una videomapping permanente (questo giornale telematico
ne ha parlato qualche tempo fa http://bit.ly/2j7jHrX).
Senza
dimenticare il Centro polisportivo “Nicola
Rossiello”,
che diventerà in erba sintetica, e le aree periferiche di via
Berlinguer e don Luigi Sturzo.
Ma
quando vedremo questa Bitonto più smart? “L’obiettivo
– ha
chiarito il primo cittadino –è
di appaltare tutti i lavori entro il 2019”.