Confermato dai dati SVIMEZ il grande peso dell’agricoltura che fa segnare il maggior tasso di crescita dei posti di lavoro nel 2016 con un aumento record del 5,5 per cento, ma ad aumentare è anche il valore aggiunto che registra un balzo del 7,3%, superiore a tutti i settori produttivi. In Puglia anche il PIL ha registrato un + 0,2% di crescita.
“Con un + 8,59% della PLV (Produzione Lorda Vendibile) che supera i 3 miliardi di valore – dichiara il Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele – l’agroalimentare pugliese si rivela il traino dell’economia regionale. Indiscussi i primati produttivi dell’agricoltura pugliese rispetto ai quantitativi nazionali: uva da tavola 68%, pomodoro 35%, ciliegie 30%, mandorle 35%, olive 35%, grano duro 21, carciofo 31%, mandorle 30% e uva da vino 14%. Il valore delle esportazioni del settore agroalimentare pugliese segnano una crescita del 10,5% su base annua e il ‘made in Puglia’ va tutelato in ogni sede. Anche su questo sta lavorando l’Osservatorio sulla criminalità nell’agroalimentare guidato da Giancarlo Caselli che la Coldiretti ha promosso e sostenuto. Serve una grande azione di responsabilizzazione di tutta filiera, dal campo alla tavola, per garantire che dietro tutti gli alimenti, italiani e stranieri, in vendita sugli scaffali, ci sia un percorso di qualità che riguarda l’ambiente, la salute ed il lavoro, con una equa distribuzione del valore”.
“Non abbassiamo mai la guardia e portiamo avanti le nostre battaglie tese a tutelare il patrimonio del ‘made in Italy’ agroalimentare e a bloccare – aggiunge il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti – lo scippo di identità e di valore che il nostro territorio quotidianamente subisce ad opera di famigerati agropirati nazionali ed internazionali, attratti dal valore delle principali filiere agroalimentari pugliesi, pari a 542.000.000 euro per la pasta e i prodotti da forno, 576.000.000 euro per quella olearia e 462.000.000 euro per la filiera vinicola e il pomodoro da industria di cui la sola provincia di Foggia è leader con 3.500 produttori che coltivano mediamente una superficie di 26 mila ettari, per una produzione di 22 milioni di quintali ed una P.L.V. (Produzione Lorda Vendibile) di quasi 190.000.000 euro”.
Le esportazioni di ortofrutta pugliese nel mondo ammontano a 900 milioni di euro, un dato sottostimato perché spesso non è indicata chiaramente l’origine territoriale e sono cresciute del 6% percento nel 2015 le esportazioni dei vini pugliesi.
Il flusso ininterrotto di prodotti agricoli che ogni giorno dall’estero attraversano le frontiere serve a riempiere barattoli, scatole e bottiglie da vendere sul mercato come ‘Made in Italy’. In Puglia le importazioni complessive di oli di oliva ammontano in media a circa 87.000 tonnellate, di contro le esportazioni si aggirano sulle 38.000 tonnellate.
La PLV (Produzione Lorda Vendibile) del comparto olivicolo-oleario è pari al 20% della totale PLV del settore agricolo, per un valore di 600 milioni di euro, così come il comparto partecipa alla composizione del Prodotto Interno Lordo dell’intera ricchezza regionale per il 3%.