A
volte bastano poche parole – magari il titolo di una mostra – per
capire e certificare la grandezza d’animo di una persona.
“La
gioia del creato”, infatti, fa proprio questo. Mette in scena,
attraverso alcuni disegni a penna e a matita, tecnica mista,
carboncini, rappresentazioni di figure umane, la bellezza della
natura, schizzi, sperimentazioni di grafica digitale, l’arte
pittorica di quel grande uomo che è stato Umberto Kuhtz.
Certo,
sindaco di Bitonto dal 1994 al 1998, ma sopratutto poeta, artista,
pittore e architetto, e scomparso il 10 gennaio.
Un
uomo a 360°, dunque, sempre alla ricerca di
una visione ulteriore con la quale appropriarsi della bellezza, nella
convinzione della funzione sociale dell’arte, come testimonia il muro
dipinto da uno street artist in piazza Unità d’Italia.
E
la mostra che si è aperta domenica al Torrione e visitabile
gratuitamente fino al 31 ottobre (tutti i giorni dalle 10 alle 13 e
dalle 16 alle 21, la domenica soltanto in orari pomeridiani), fa
proprio questo: è un modo per capire la profondità dell’anima
dell’ex primo cittadino, anche attraverso quella serie di iniziative
contenute all’interno di una piccola rassegna di arte per la
società che si consumeranno per tutto il mese di ottobre.
Ieri
l’altro, si diceva, c’è stato il taglio del nastro, anche se la
rassegna in realtà è in moto da oltre un anno. Lo ha ricordato Silvana, la figlia di Kuhtz, secondo cui già dall’estate 2015
Umberto, insieme all’amico Biagio Lieti, aveva iniziato un percorso di ricognizione e mostra della propria
produzione pittorico-grafica. Che è andato avanti anche dopo la sua
morte.
Un
altro ex inquilino di Palazzo Gentile, Nicola Pice, ha ricordato la
grandezza e la lungimiranza umana e politica del sindaco-poeta
attraverso tre testimonianze: una lettera a Giuseppe Caiati datata
1957; un testo sul Torrione angioino, in cui si dice contrario al suo
isolamento e favorevole a un suo restauro; una poesia tratta dal suo
ultimo libro “Ci
bastava la carezza”,
pubblicato nel 2014.
Michele
Abbaticchio, invece, ha sottolineato la genuinità e bontà di questa
iniziativa, volutamente inserita dopo il cartellone della Bitonto
estate e che abbraccia tutta la città.
Altri,
come Pina Belli D’Elia, hanno ricordato alcuni aneddoti della vita di
Kuhtz, mentre Francesco Paolo Del Re ne ha esaltato la vocazione
pittorica, “sempre
necessaria, e sbagliato considerarla una pratica secondaria. La sua
arte è inedita e inesplorata, e per tanti anni un fatto
esclusivamente privato”.
Durante
il vernissage, è stata proiettata l’ultima intervista dell’ex
sindaco, rilasciata ai colleghi di “Bitontotv”a
fine 2015.
Al
termine, invece, Pietro Verna e Francesco Galizia si sono cimentati
in “Tutto
è luce quando il sole è tramontato”, un
viaggio musicale tra cantautori italiani e testi inediti di Umberto
Kuhtz.