Che l’argomento del Consiglio comunale andato in scena
ieri sarebbe stato l’espulsione dei
Socialisti dalla maggioranza e la conseguente revoca della delega assessorile a Franco Scauro, espressione del
PSI, era ampiamente prevedibile.
Nonostante l’assenza come punto all’ordine del giorno,
la massima assise non poteva non discutere della situazione calda che di fatto
cambia l’assetto della maggioranza del governo Abbaticchio.
Dopo il minuto di silenzio in memoria delle vittime del
terremoto del Centro Italia, ad aprire la discussione è Francesco Gala (PSI) con un lungo e articolato intervento.
«Sindaco,
mi torna in mente uno slogan, che rappresentava il cardine della sua campagna
elettorale del 2012: “siAMO Sindaco”. Le parlo con sincerità, quella frase mi
incoraggiò a proporre lei come sindaco in questo Paese ed invitare i cittadini
ad appoggiare la sua candidatura, spiegando che finalmente qualcosa stesse
cambiando; avremmo avuto un sindaco con cui ci sarebbe stata la possibilità di
dialogare e di fare vera politica, intesa come i latini ci hanno insegnato:
mettersi al servizio della gente, capire i loro problemi e le loro esigenze e
cercare, per quanto possibile, di discuterne e risolverli.
Dicembre
2012: entrambi ci siamo recati nel quadrilatero delimitato da Via Palo, Via
Modugno, SS98, SP 231 e Le facevo notare le condizioni dell’asfalto di quel
quartiere, ancora oggi non è stato fatto nulla. “Non ci sono fondi, però
cercheremo di trovarli” è stata la risposta che mi ha dato. Beh, nel vedere
gli scempi fatti a Piazza Marconi, laddove lo spartitraffico copre le strisce
pedonali ed il parcheggio per disabili, e quello di Piazza Caduti del Terrorismo,
la risposta che mi do è che evidentemente erano diverse le priorità.
Ma,
l’evento che mi ha fatto ricredere, con amarezza, sul “siAMO Sindaco”
risale, se non vado errato, all’estate del 2014, allorquando, i suoi
consiglieri, “quelli che hanno sacrificato tempo e denaro” per la sua
campagna elettorale, sono stati accusati in diretta nazionale, su Rai 1, di
essere “approfittatori” delle casse comunali, fortunatamente, ritengo
che nessuno di noi abbia bisogno del gettone di presenza per vivere, ed a
questa infamia si aggiunse il totale silenzio delle istituzioni per chiarire il
malinteso; anzi, furono chiesti da lei chiarimenti alle autorità competenti
sulle attività delle commissioni consiliari e su quali fossero i loro compiti.
Altro
capitolo dolente: il cavalcavia di Via Palo (lo faccio presente per la terza
volta): non c’è illuminazione. Se lei, di sera, non ha mai praticato quel ponte,
lo faccia per rendersi conto che è un rilevante pericolo.
lnoltre,
l’apertura del cavalcavia ha reso Via Palo un autodromo (seconda
interpellanza); più volte ho chiesto di prendere provvedimenti (rallentatori,
limiti di velocità con telecamere, strisce pedonali ormai inesistenti); lo
stesso dicasi per Via Modugno. Tutto ciò resta ancora una richiesta.
Ora
arriviamo alla goccia che ha fatto traboccare il vaso. Egregio signor sindaco,
ha mai sentito parlare della “povertà dignitosa”? Bitonto ne è colma.
Gente che, alle 14, si reca presso le piazze rionali per prendere cibo fra le
cassette abbandonate dagli ortofrutticoli, gente che si reca presso i
“compro oro” per svendere ricordi di famiglia e poter far fronte ai
pagamenti. Perché “povertà dignitose”? Perché questa è gente che non verrà
mai al palazzo di Citta a chiedere sostentamenti. “Ha vergogna”.
E,
invece, la nostra priorità qual è? Programmare da circa un anno prima la
Bitonto-estate, le notti bianche ed altro, perché questo, a detta di motti, è
fonte di sviluppo economico, tutto ciò corrisponde a pura verità, ma è
sufficiente? Allora, chiediamoci, cosa ha procurato questo sviluppo
enogastronomico? Ha diviso Bitonto in due zone, una rigogliosa di attività gastronomiche
ed il 90% del restante paese in cui alle 21.30 cala il sipario.
Ha
mai chiesto ai residenti della parte della citta in cui c’è lo sviluppo
enogastronomico, se sono contenti di tutto ciò? Però, bisogna chiederlo a
coloro che alle 4 del mattino devono mettere la sveglia, perché devono
affrontare un giorno di duro lavoro, muratori, agricoltori, operai. Anche loro
portano economia alla nostra città e le assicuro che pagano le tasse, forse più
di altri, difficilmente le evadono.
Signor
Sindaco, non voglio rubare altro tempo a questa assise. Concludo dicendo una
frase, letta tempo fa: “ad un popolo, se dai la possibilità di mangiare la
pizza il sabato sera e fargli fare una settimana di vacanza durante il periodo
estivo, potrai farne ciò che vuoi”.
Ma
erano altri tempi, o forse no.
Ora
mi rendo conto di aver dato una interpretazione errata allo slogan “siAMO
Sindaco”; ricordando un po’ di lingua latina, ritengo che fosse un plurale
maiestatis, ossia “Sono Sindaco”».
Il sindaco risponde invitando i rappresentati socialisti a rinviare il dibattito al terzo punto all’ordine del giorno, che prevedeva appunto comunicazioni circa la questione politica del PSI e dell’ex assessore Scauro. Regolamento alla mano, il presidente Gaetano De Palma dà ragione al sindaco
ma fa prevalere la libertà di esprimersi.
La parola passa al capogruppo PSI Franco Mundo che principia l’intervento con il commiato a Maurizio Stefanizzi, il commissario della Polizia di
Stato che tra pochi giorni lascerà Bitonto.
«Le
sue elevate capacità professionali sono state sprecate dai cittadini di questo
Comune e dai suoi cittadini» ha dichiarato riferendosi
all’articolo del da BITONTO pubblicato ieri (leggi qui) e alle accuse di omertà
dei bitontini.
Poi torna sull’affaire che ha coinvolto il suo partito.«Le comunicazione e le prese di posizione
arrivano attraverso articoli di stampa, sui social, e non vis à vis– commenta Mundo – La sfiducia ai socialisti è nata a seguito della posizione distonica
del PSI sul provvedimento dell’ASV, motivata dal sottoscritto. L’astensione è risultata
sgradita come abbiamo appreso da organi di stampa».
Ancor più indigeste sono risultate le informazioni
veicolate da Mundo sul suo profilo facebook circa il costo del servizio per la
gestione dei rifiuti. Il capogruppo sviscera anche tutte le situazioni da lui
sollevate e rimaste irrisolte o addirittura contestate, come l’affaire Ferlive.
Dopo aver ringraziato il dottor Francesco Scauro per il
lavoro svolto egregiamente, nonostante la carenza di fondi destinati al suo
settore, Mundo rimarca che il loro lavoro continuerà. «Essendo stati fatti fuori dalla maggioranza, da ora in poi, saremo
liberi di manifestare in questa sede, come abbiamo sempre fatto, il nostro
punto di vista e certamente non faremo venir meno il nostro impegno di lealtà
nei confronti non della coalizione ma della città. A chi vorrebbe in qualche
maniera trattarci da scolaretti poco diligenti, diciamo che la situazione non
ci spaventa affatto. La scadenza del mandato è il 2017 e fino al 2017
continueremo a fare il nostro lavoro. Nessuno ci potrà obbligare ad alzare la
mano su atti che contengono falsi plateali, perché ce ne sono» accusa.
«Solo
una precisazione sul debito fuori bilancio– risponde
Abbaticchio, lamentandosi per lunghezza degli interventi dei socialisti che
bloccano i lavori -. Scauro voleva parere
della Capaldi, chiedendo altri 250 mila euro da caricare sul bilancio comunale.
Io mi sono rivolto al responsabile del Piano Sociale di Zona che mi ha comunicato
che l’assessore aveva a disposizione somme ben più elevate di quelle richieste.
Per tutto il resto risponderò al terzo punto».
A fine seduta, con i rappresentanti del PSI fuori
dall’aula, il primo cittadino torna infatti sull’argomento e in particolare
sulla revoca dell’assessorato a Scauro.
«Non
ho mai chiesto a Scauro di rinnegare il suo partito, ma come rappresentante
dell’amministrazione non potevo non considerare la posizione assunta dal PSI. I
Socialisti denunciavano che i Servizi sociali non fossero una priorità per
l’amministrazione. Chiedevo a Scauro, come assessore al ramo, di dissentire,
dato che ha potuto contare su 3 milioni di euro di fondi comunali oltre che di
10-12 milioni intercettati col Piano Regionale. Mi dispiace essere giunti a
questi livelli. Lo ringrazio comunque per il lavoro svolto» conclude
il sindaco.
Il comportamento di Abbaticchio però non è gradito da
Franco Mundo che ai giornalisti dichiara: «Il
sindaco ha ripreso la questione della defenestrazione del PSI dalla compagine
di maggioranza. L’averlo fatto in nostra assenza la considero una scorrettezza,
perché non ci dà la possibilità di replica. Avrete anche notato che ad inizio
del mio intervento si è rivolto al presidente De Palma richiamando il
Regolamento comunale e facendo appello al tempo messo a disposizione per
interventi fuori ordine del giorno, che sono consentiti dal Regolamento stesso.
Poiché la portata della questione era di rilievo non potevo non farlo
all’inizio del Consiglio comunale stesso. Sono fortemente rammaricato di questo
aspetto. È una scorrettezza che non mi aspettavo da Michele Abbaticchio».
Il consigliere inoltre sottolinea di essere tornato in
aula per lasciar terminare l’intervento a Carmela
Rossiello (FI). Con la sua assenza, infatti, sarebbe mancato il numero
legale e la seduta avrebbe dovuto sciogliersi.
Lo stesso primo cittadino, però, è voluto tornare a posteriori sull’argomento, per alcune precisazioni.
“Durante il Consiglio Comunale, ho chiesto al Presidente di far rispettare l’ordine del giorno annunciando, mentre spiegavo che c’erano i fondi necessari richiesti dal PSI già nel Piano Sociale di Zona e senza necessità di ricorre a fondi comunali, che avrei commentato la revoca del mandato all’Assessore Scauro al terzo punto. La mia dichiarazione è a verbale. Al terzo punto i consiglieri PSI se ne sono andati. Sicuramente non avranno ascoltato, come già accaduto in altre occasioni, le mie dichiarazioni in premessa. Ma almeno non parlassero di scorrettezza da parte mia. Ovviamente non crederanno a quanto appena detto finché non leggeranno i verbali del Consiglio. Attendo fiducioso, dopo la lettura, le scuse del capogruppo all’ennesima accusa rivoltami”.