Il professor Rocco Labellarte era legatissimo alla nostra città, per motivi professionali ed esistenziali.
Aveva studiato ed insegnato – in modo eccelso – presso il nostro glorioso Liceo Classico “Carmine Sylos”, lasciando un ricordo indelebile nei suoi allievi.
Qualche giorno fa, per dirne una, il preside Michele Giorgio, suo amico vero, mi aveva inviato una mail col bando del concorso letterario da lui organizzato nella città di Adelfia.
Ha scritto libri colmi di passione per la letteratura e la classicità. Ieri, il suo cuore ha spento i suoi battiti. Che, nel frattempo, erano entrati nei petti dei suoi discepoli per donare loro nuova vita.
Lo ricordiamo con le parole, splendide e al contempo commosse, del dottor Gianfranco Abbaticchio, che così ha scritto sul suo profilo Facebook.
“E’ scomparso Rocco Labellarte, di Adelfia, professore di Lingua e Letteratura Greca e Latina, filologo, oratore e poeta.
Gli alunni del Liceo classico “C. Sylos” di Bitonto non lo hanno mai dimenticato. I più bravi lo ricordano con il rimpianto del suo avanzamento al più prestigioso Liceo “O. Flacco” di Bari.
I più discoli lo dipingono come insegnante severo “ma bravo“.
Ce n’erano alcuni che riscaldavano il banco in attesa della battaglia navale o per sfuggire alle scudisciate di mamma e papà: fastidiosi ai ben intenzionati per il rumore che facevano nelle ore di altri insegnamenti.
Ma quando il prof Labellarte spiegava il significato della poesia di Saffo o delle tragedie di Eschilo o degli scritti di Tucidide, allora anche questi alunni si appassionavano al suono della sua voce: grave, di parole in lenta e solenne scansione, pregne di significato che scalfivano il cuore e perciò restavano impresse nella mente.
Eppure, l’abito serioso ben s’armonizzava con blue-jeans, mini gonne e storie d’amore.
Era giovane e vecchio insieme e tale è rimasto infine.
Mariella (Montagna, anche lei professoressa, ndr), la mia amata, che non l’aveva conosciuto prima se non che dai miei racconti, ne fu rapita in occasione dell’ultima lezione di Rocco nel Liceo di Bitonto, un revival.
Fu la esegesi del Cantico dei Cantici, emblema delle Sacre Scritture in quanto deputate a trasmettere ai posteri anche il rispetto della bellezza dell’amore tra un uomo ed una donna, per sé, al di là delle interpretazioni allegoriche che le religioni possono dare.
Il Cantico dice, almeno cinque secoli prima della venuta di Gesù Cristo, di un amore del tutto sensuale, fatto di bellezza e di desiderio, come tra due nell’età della giovinezza, la più bella della nostra esistenza.
E Rocco Labellarte, che come molti tra noi ne era ormai lontano, volle, in quella lezione, inneggiarvi. E Mariella, tra gli applausi, bisbigliò al mio orecchio: “Salutet Occasus Auroram“.
Era questo, vero, professore?
Ora sei fuori dal tempo e il tramonto della giovinezza non è più un problema.
Addio prof Labellarte“.