Dall’ex segretario del Circolo cittadino Sel Bitonto, Antonio Brancale, riceviamo e pubblichiamo.
“Con la seguente, presento le mie dimissioni da segretario del Circolo cittadino Sel Bitonto. Cercherò di essere conciso e chiaro soprattutto nello spiegare le ragioni di questa scelta presa in un lampo, pur dopo lunghi mesi di dubbi, e che considero irrevocabile.
Fin dal primo momento in cui, in modo inaspettato e oltre le mie stesse convinzioni, si è prospettato per me questo incarico, ho inteso il mio ruolo esclusivamente come servizio al mio Partito.
Credo che molti, forse tutti, potranno testimoniare che ho sempre preferito ascoltare che parlare, ritenendo essenziale cogliere le opinioni, ma anche gli stati d’animo, di quanti condividono con me il senso di appartenenza ad una comunità.
E con il massimo dell’umiltà ho suggerito a mia volta una visione della politica in cui valori e idee avessero la predominanza su interessi ed ambizioni e personalismi, in cui un progetto di rinnovamento potendo radicarsi all’interno di una tradizione orgogliosa ma ormai non più sufficiente da sola ad affrontare le sfide di una società in cerca di una nuova e più forte identità culturale, sociale ed economica.
Questa visione, mio malgrado, non è riuscita ad oggi ad affermarsi.
Vedo al contrario protrarsi un istinto di logica di separazione tra i vari corpi del Partito; si assumono decisioni vitali per il futuro senza discussione, ci si estranea dal contesto politico e sociale per rinchiudersi in una cerchia sempre più ristretta e basata sul personalismo.
Giovane (politicamente) in un partito che non è mai riuscito ad esserlo (a tutti i livelli), inesperto, ho cercato di fare del mio meglio e l’esperienza maturata in questi mesi mi ha arricchito enormemente sia sul piano politico che su quello umano.
Proprio perché legato dal vincolo della gratitudine, non intendo rinnegare l’obbligo della sincerità nei confronti di tutti.
Ringrazio tutte le compagne e i compagni, per tutti questi anni di vita politica vissuta intensamente. Porto con me solo il mio libero convincimento di uomo di sinistra e la passione per un’idea della buona politica, ma ahimè, Sel Bitonto non ha più una “ragione sociale” e ha mancato le premesse in cui molti, io per primo, abbiamo creduto”.