Una docente della provincia di Bari aveva inserito, attraverso “Istanze Online”, correttamente la
domanda di partecipazione al concorso indetto con D.D.G. 106 del 22/03/2016 e ne riceveva
regolare conferma via E-mail.
La stessa docente procedeva ad un secondo accesso per
verificare la correttezza dei dati inseriti, il sistema informatico prevedeva che, in questo caso,
la domanda doveva essere annullata, pertanto l’insegnante, correttamente, inseriva per una
seconda volta, correttamente la domanda ricevendone notifica.
Al momento della
pubblicazione dei candidati ammessi alla prova concorsuale, amaramente la docente non
ritrovava il suo nome, senza mai aver ricevuto una comunicazione di esclusione. Invano
l’insegnante si rivolgeva all’Ufficio Scolastico Regionale, dove le veniva laconicamente detto
che non era più possibile provvedere all’inserimento tra i candidati.
A questo punto l’insegnante si è rivolta alla Gilda degli Insegnanti di Bari, dove è stata
seguita dall’avvocato Raffaella Romano che consigliava di ricorrere immediatamente al
TAR. La sentenza non ha tardato ad arrivare e può far giurisprudenza. Il TAR Puglia infatti
non solo ha accolto il ricorso, permettendo alla docente di poter svolgere le prove concorsuali,
con condanna alle spese del MIUR per € 1000,00, ma ha deciso il tutto con una SENTENZA
SEMPLIFICATA (non con ordinanza cautelare), proprio perché la domanda era palesemente
fondata.
Di gran rilevo sono le riflessioni dei giudici del Tribunale, infatti viene censurato
l’operato dell’amministrazione che ha escluso il candidato “senza alcuna motivazione, senza
alcun funzionario della Pubblica Amministrazione che abbia valutato il caso in esame” e
soprattutto si invita il MIUR “pro futuro … di predisporre, unitamente a strumenti telematici
in caso di procedure concorsuali, altresì procedure amministrative parallele di tipo tradizionale
ed attivabili in via di emergenza, in caso di malfunzionamento dei sistemi informatici”.
Si ritiene che tale sentenza debba essere da invito all’amministrazione a semplificare gli
strumenti informatici, che devono facilitare le procedure e non come spesso accade
complicarle o addirittura indurre in errore.