La
motivazione è presto detta:“Oggi
la sua arte è ingiustamente dimenticata”.
Nonostante abbia esposto sviariate volte alla Biennale di Venezia e
alla Quadriennale di Roma.
Nonostante
anche il “Corriere
della sera”,
edizione nazionale, ne abbia dato la notizia della morte, il 2 agosto
1984.
Di
Francesco Speranza, pittore bitontinissimo nato nella città
dell’olio nel 1902 e morto a Santo Spirito nel 1984, purtroppo si
parla molto poco. Colpevolmente, perché Bitonto deve dirgli soltanto
“grazie”.
Anche
per questo, allora, un nostro concittadino, Francesco Paolo Del Re,
poeta e giornalista, ha deciso di creare, qualche mese fa, una pagina
Facebook ad hoc con un nome semplice ma significativo: Francesco
Speranza pittore. Che può vantare già oltre 190 mi piace.
“Per
fini di studio, ricerca e catalogazione – si
legge in uno dei primi post – stiamo cercando documenti, quadri, disegni, fotografie, scritti
autografi, cataloghi di mostre, articoli di giornale, saggi critici,
testimonianze di chi l’ha conosciuto e materiali vari sul pittore
Francesco Speranza”.
Per
ricordarlo e serbarlo come si deve. Per ammirare la sua arte
pittorica. L’ultimo dipinto postato è “Madre
con bambino”
del 1968, ma ci sono anche “Il
Santo Rosario”
del 1934, in cui Speranza molto probabilmente ritrae la mamma e la
sorella, e “Piazza
antica di Gallarate”
del 1950 e, soprattutto, “Panorama
del mio Paese”,
una bella veduta di Bitonto.
Perché
lui, figlio di un sarto che un bel giorno partì da Bitonto per
Napoli con la borsa di studio assegnatagli dal Comune perché il
“ragazzo
era bravo e doveva studiare”,e che ben presto finisce a Milano, ha sempre amato la città
dell’olio, specie la magia del Centro storico (vedi san Luca e Porta
Baresana), “raffigurato
– si
legge nel libro di Nicola Pice “Bitonto è in un mare di ulivi”-con
candore e con una chiarità di colori che dà all’insieme i riflessi
della madreperla”.Della bellezza, insomma.
Che
facciamo davvero male a dimenticare…