Anche
l’associazione “Bitonto in Movimento” una delle due realtà in cui, a Bitonto,
si divide il Movimento 5 Stelle, si schiera per il “No” al referendum
costituzionale e inizia ad incontrare la cittadinanza con gazebo in piazza per
spiegarne le ragioni.
Ragioni
quali l’aggressione alla costituzione nata dalla Resistenza e alla centralità
del Parlamento, come sostengono i membri del movimento, in favore di un “premierato
assoluto”. Ciò comporterebbe uno «stravolgimento dei contenuti della democrazia
rappresentativa».
«Il
governo Renzi sta svuotando di contenuto le regole democratiche – accusano i
grillini nel manifesto – Con la modifica della legge elettorale e della
Costituzione sarà concentrato nelle mani del governo un potere senza
precedenti. Nessun governo precedente era riuscito a tanto».
Gli
esponenti del movimento paventano dunque il rischio di una grande concentrazione
di potere «nelle mani del governo e del suo capo, attribuendo di fatto ad un
unico partito, che potrebbe anche essere espressione di una ristretta minoranza
di elettori, potere esecutivo e potere legislativo, condizionando altresì la
nomina del Presidente della Repubblica e dei componenti della Corte
Costituzionale».
«Va
ricordato poi che molti partiti hanno assunto una deriva oligarchica – continua
– sono in mano a gruppi di potere ristretti e spesso ad un unico capo politico».
La
riforma costituzionale, dunque, secondo “Bitonto in Movimento”, non supera il
bicameralismo, ma lo rende più confuso, creando conflitti di competenza tra
Stato e regioni, tra Camera e nuovo Senato; non diminuisce i costi della
politica; non è frutto della volontà autonoma del Parlamento, essendo scritto
sotto dettatura del governo; non garantisce la sovranità popolare; incrementa
la confusione nei procedimenti legislativi; non favorisce la partecipazione dei
cittadini e non garantisce l’equilibrio tra i poteri costituzionali.