In Puglia, oltre un quinto dei bambini (24%) non svolge
regolarmente attività motorie nel tempo libero e uno su 3 non le pratica
neppure in ambito scolastico (34%), per mancanza di spazi attrezzati o
perché non previste nel programma scolastico. Più della metà dei ragazzi in Puglia trascorre il proprio tempo libero
al chiuso, in casa, propria o di amici.
Il 35% dei ragazzi pugliesi passa fino ad un’ora al giorno giocando con i
videogame, più di uno su 10 oltre due ore. Quasi
un ragazzo su 4 dichiara di non disporre di spazi pubblici vicino a dove abita
e non ha accesso a luoghi all’aperto dove incontrare gli amici. Il 66% di loro cammina al massimo
mezz’ora al giorno. Quasi la totalità dei genitori pugliesi (81%), dichiara di
conoscere le regole per una corretta alimentazione, ma ben il 45% dei ragazzi consuma i propri pasti
quotidianamente davanti alla tv. In Puglia circa 3 su 4 ragazzi (28%) non fanno
colazione a casa tutti i giorni.
Sono
alcuni dei dati più significativi emersi dalla ricerca “Lo stile di vita dei bambini e dei ragazzi” realizzata da IPSOS [1]per Save the Children – l’Organizzazione
internazionale dedicata dal 1919 a proteggere i bambini in pericolo e tutelarne
i diritti – e il Gruppo Mondel?z in Italia. Lo studio è stato presentato
oggi in una conferenza stampa a Roma, in occasione dei cinque anni di “Pronti, Partenza, Via!”, progetto
promosso da Save the Children insieme a Mondel?z
International Foundation nelle aree periferiche di 14 città italiane (Milano,
Torino, Genova, Ancona, Bari, Sassari, Catania, Palermo, Aprilia, Napoli, Roma,
Brindisi, Gioiosa Ionica e Scalea) a favore della pratica motoria e sportiva e
dell’educazione alimentare dei bambini.
Il
progetto, realizzato in partnership con il Centro
Sportivo Italiano (CSI), l’Unione
Italiana Sport Per tutti (UISP), e con il contributo di alcune
organizzazioni territoriali (Associazione
Antropos (Roma), Associazione
Gianfrancesco Serio (Scalea), Associazione
Don Milani (Gioiosa Ionica), ha coinvolto nel corso di questi cinque anni oltre
105.000 beneficiari tra bambini e genitori e più di 1.500 figure specializzate
tra insegnanti, operatori e professionisti.
Il tempo libero dei ragazzi e delle famiglie: più
tempo davanti ai videogame che con i genitori, cena in famiglia ma spesso col
televisore acceso.
Fortemente limitato il tempo libero che i figli
trascorrono con i propri genitori al di là dei pasti e senza guardare la tv:
per ben il 48% dei ragazzi pugliesi è meno di un’ora al giorno durante i giorni
feriali. Se il 27% dei bambini e ragazzi pugliesi
pranza abitualmente a casa solo, la cena rimane un forte momento di
aggregazione: il 79% dei ragazzi intervistati in Puglia dichiara di consumare
il pasto serale in famiglia, ma nel 45% dei casi la TV è ospite d’onore a
tavola e, secondo quanto dichiarato dai ragazzi pugliesi, nel 45% dei casi ai
genitori va bene così, nel 52% dei casi borbottano ma si rassegnano, mentre un
residuo 3% guarda la TV a pranzo o a cena quando i genitori non sono presenti.
In
Puglia le famiglie trascorrono il tempo libero insieme principalmente facendo
passeggiate (46%), stando a casa (41%), al centro commerciale (36%), a casa di
amici (35%) o visitando nonni e parenti (34%). Solo il 16% dei bambini e
ragazzi pugliesi trascorre il proprio tempo libero al cinema in compagnia dei
genitori. Nel tempo libero passato senza i genitori, invece, i ragazzi in
Puglia preferiscono ascoltare musica (59%), leggere (42%), aiutare nei lavori
domestici (19%) o far parte di gruppi come scout o altre associazioni
ricreative (18%).
In
base a quanto dichiarano i genitori, in Puglia più di 2 ragazzi su 3 trascorrono
il proprio tempo libero in casa, propria o di amici, molto spesso perché gli
adulti di riferimento non hanno tempo di accompagnarli o supervisionarli fuori
casa. Ma anche la mancanza di luoghi pubblici adeguati allo svolgimento di
attività all’aperto nella propria zona di residenza incide fortemente sulla
scelta di passare il proprio tempo chiusi tra quattro mura.
Per più di un ragazzo su 6 in Italia,
non esiste alcuno spazio pubblico dove poter giocare, fare attività o
incontrare amici (16%), contro il
dato che riguarda la regione Puglia che si attesta al 23%.
Ma cosa sognano i ragazzi pugliesi per il proprio
quartiere? In primo luogo vorrebbero parchi giochi immersi nel verde (47%) con
alberi, panchine e prati e poi cinema multisala o piste ciclabili o spazi dove
poter andare sui pattini o con lo skateboard (38%), una piscina (27%), un campo
da calcio o da basket (15%). Il 16% dei ragazzi pugliesi sogna un centro
commerciale nella propria città, mentre solo il 6% un fastfood.
Più
di un ragazzo pugliese su dieci dichiara di passare da una a due ore al giorno giocando
con i videogame, mentre il 14% dedica addirittura più di due ore al giorno a
quest’attività. Eppure l’attenzione dei genitori rispetto alla frequenza e all’uso
che i loro figli fanno di media e nuove tecnologie non è sufficiente: solo il
56% di loro controlla quanto tempo i figli passano davanti alla TV o giocando
ai videogame. Situazione simile anche per l’uso di Internet: il 4% dei genitori
dichiara di non sapere per quanto tempo i figli utilizzino la Rete e per quali
finalità, nonostante i rischi insiti in un utilizzo incauto del web da parte di
bambini e adolescenti.
Ragazzi sedentari e che stanno poco all’aria aperta
Le attività motorie rivestono grande importanza per
i genitori pugliesi, che le ritengono indispensabili (43%) o importanti (56%)
nella crescita dei loro figli. Secondo i genitori intervistati, è la scuola
il luogo dove il maggior numero di ragazzi pugliesi– 66% – pratica attività
motorie, di cui il 79% almeno due volte a settimana. Sono invece il 76%
i ragazzi che si dedicano a qualche sport o attività motoria durante il tempo
libero.
La
sedentarietà rimane una condizione che riguarda moltissimi ragazzi in Italia. In Puglia il 66% di loro cammina
meno di 30 minuti al giorno. Di questi, la metà (33%) lo fa per meno di 15
minuti e solo il 3% afferma di percorrere
a piedi più di un’ora al giorno. Più di due
ragazzi pugliesi intervistati su cinque (42%) vanno a scuola o alle attività
extrascolastiche a piedi, più di uno su quattro (31%) viene accompagnato in
macchina da un familiare e gli altri si muovono utilizzando mezzi pubblici (16%) o con la bicicletta
(11%).
Sono molti i ragazzi italiani che non dedicano
abbastanza tempo alle attività all’aria aperta. Eppure le attività motorie
o ludiche all’aperto sono molto importanti per la socializzazione dei ragazzi: 8
su 10 (80%) di quelli pugliesi dichiarano di aver sviluppato nuove amicizie
proprio svolgendo queste attività.
“Lo sport e il movimento sono fondamentali per lo
sviluppo dei bambini e dei ragazzi, sia in termini di salute che per quanto
riguarda la sfera della socialità e dell’aggregazione con i propri pari. Un
bambino che fa sport e che conosce le regole di una sana alimentazione sarà un
adulto più sano e un genitore attento, a sua volta, a offrire uno stile di vita
sano e salutare ai propri figli,” spiega Raffaela Milano, Direttore Programmi
Italia-Europa di Save the Children Italia. “Migliorare e rendere più fruibili
gli spazi pubblici, soprattutto nei quartieri più disagiati delle nostre città,
e dedicare il giusto spazio alle attività motorie nei programmi scolastici sono
la chiave per combattere la piaga dilagante della sedentarietà e diminuire il
tempo in cui bambini e ragazzi rimangono incollati a uno schermo”.
Fuori dai giochi
Ma se il più delle volte gioco e attività all’aria
aperta sono sinonimo di aggregazione, in alcuni casi possono essere fonte di
divisioni. Secondo il campione dei genitori, al 25% dei bambini in Italia, è
capitato di essere escluso o di assistere all’esclusione di un amico, mentre
faceva attività fisica o giocava all’aperto. A livello locale, in Puglia
il 19% dei genitori dichiara che i propri figli sono stati esclusi o hanno
assistito all’esclusione di un amico mentre svolgeva attività motorie. Secondo
i ragazzi pugliesi è il 26% a dichiarare di aver vissuto questa
esperienza.
Regole alimentari: i genitori le conoscono ma non
sempre le applicano
In Italia, così come in Puglia, i genitori sono
mediamente piuttosto attenti al tema dell’alimentazione dei propri figli e il 30%
di loro ritiene che i genitori di oggi pongano maggiore attenzione all’alimentazione
dei ragazzi rispetto alla generazione dei loro genitori. In Puglia, l’81%
dei genitori dichiara di conoscere le regole di una corretta alimentazione per
lo sviluppo dei loro figli, conoscenze apprese principalmente nell’ambito della loro cultura famigliare (43%), dalla
radio o dalla tv (37%), leggendo e approfondendo in autonomia (22%) o facendo
riferimento al pediatra di fiducia (20%). Il ruolo di quest’ultimo è percepito
dai genitori come particolarmente importante per l’educazione alimentare dei
propri figli: oltre la metà dei genitori
pugliesi intervistati vorrebbe che fosse proprio il pediatra a fornire loro le
informazioni necessarie ad una corretta pratica alimentare (54%), seguito a
ruota dagli insegnati (27%).
Ma la conoscenza delle regole e l’attenzione alla
tematica non si traducono sempre in un’applicazione costante nella vita
quotidiana. In Puglia solo il 53% dei genitori dichiara di mettere in
pratica sempre o il più spesso possibile le regole di una corretta
alimentazione.Due ragazzi pugliesi su cinque non mangiano
frutta e verdura almeno una volta al giorno e quasi due su cinque saltano
spesso la prima colazione (16%), mentre uno su dieci non la fa mai (pari al 11%).
Divertirsi con gli amici all’aria aperta per essere
felici
L’indagine analizza anche la sfera della felicità
personale, sondando quali siano le attività e i momenti che rendono
maggiormente felici i ragazzi e quale percezione ne abbiano i loro genitori. Dalle
risposte dei bambini emerge che a renderli più felici siano le attività di
gioco e socializzazione. Sul podio delle risposte più gettonate ci sono:
uscire con gli amici (22%), giocare con loro all’aria aperta (17%) e praticare il
proprio sport preferito (10%), ma anche giocare con mamma e papà (8%), farsi le
coccole (8%) e uscire con loro (6%) sono tra le attività più amate. Permangono
attività svolte al chiuso, come giocare in casa con gli amici (6%), essere
lasciato tranquillo di fronte alla tv o a giocare con i videogiochi (8%). Nel confronto
tra le risposte indicate dai bambini e la percezione dei genitori di cosa
faccia felici i loro figli emerge che questi ultimi non siano pienamente
consapevoli di quanto giocare con i genitori faccia felici i bambini (risposta
scelta da solo il 4% dei genitori intervistati, pari alla metà rispetto ai
ragazzi).
Pronti, Partenza, Via! in 14 città italiane per
promuovere sani stili di vita
Save the Children ha lanciato
il progetto “Pronti, Partenza, Via” nel 2011 insieme a Mondel?z International
Foundation e in partnership con il Centro Sportivo Italiano (CSI) e l’Unione
Italiana Sport Per tutti (UISP) per sensibilizzare, informare e coinvolgere
bambini, genitori, insegnanti e operatori del settore e per promuovere uno
stile di vita più sano, soprattutto in aree particolarmente disagiate di alcune
città italiane. Il progetto è stato implementato nella sua prima fase ad
Aprilia, Ancona Bari, Catania, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Sassari e
Torino, per poi estendersi nel 2015 aRoma (quartiere Torre Maura), Brindisi, Gioiosa Ionica e Scalea. I risultati ottenuti sono stati significativi,
con circa 105mila beneficiari del progetto nei 14 interventi sul
territorio, 10 aree sportive e verdi – anche pubbliche – che sono state
riqualificate e utilizzate per attività motorie e 1.500 persone coinvolte, tra
operatori, insegnanti, pediatri e nutrizionisti.
Il progetto prevede anche la partecipazione di
pediatri e nutrizionisti che mettono a disposizione la propria professionalità
per offrire consulenze su sani stili di vita a famiglie e bambini. Nelle 14
città, infatti, con il supporto di professionisti e delle ASL locali vengono
organizzati workshop di formazione e convegni.
“Una
caratteristica innovativa del progetto, giunto ormai al quinto anno
d’attuazione, è l’azione coordinata su più livelli di intervento. Da un lato,
si è posto l’accento sul recupero e la messa in opera di spazi come campi da
gioco, percorsi sportivi, spazi verdi, campi polivalenti, skate e roller park,
piste podistiche e ciclabili, con l’obiettivo di farne dei luoghi aperti a
tutto il quartiere, contribuendo così a contrastare fenomeni di emarginazione
ed esclusione sociale. Dall’altro, sono state organizzate sessioni informative
su alimentazione e stili di vita salutari, all’interno delle scuole primarie e
sono stati aperti 10 punti informativi dove le famiglie possono incontrare
professionisti, come nutrizionisti e pediatri”, spiega Raffaela Milano. “In
questi cinque anni abbiamo avuto al nostro fianco due partner fondamentali, CSI
e UISP, insieme ai quali abbiamo potuto diffondere l’importanza di adottare stili
di vita più salutari per i nostri bambini e ragazzi e il sostegno di Mondel?z
International Foundation è stato essenziale”.
“Abbiamo
creduto sin dall’inizio nel progetto Pronti, Partenza, Via! in quanto
certi dell’importanza che avrebbe avuto nel migliorare gli stili di vita di
tanti bambini e ragazzi residenti in quartieri svantaggiati, dove spesso
mancano strutture idonee ed opportunità per divertirsi e fare l’attività
motoria necessaria ad una crescita armoniosa e sana”, ha commentato Lorenza
Cipollina, Area Manager External Affairs Southern Europe del gruppo Mondel?z in
Italia. “In qualità di leader globale nel mercato dello snacking, noi di
Mondel?z International abbiamo il compito di migliorare la vita delle persone
attraverso i nostri prodotti ma anche di promuovere stili di vita salutari,
grazie a progetti di questa portata. Tale responsabilità si traduce in impegno
costante nelle comunità in cui operiamo e, in quest’ottica, va inquadrata la
nostra iniziativa al fianco di Save the Children, grazie alla quale in questi
anni sono stati raggiunti risultati importanti a favore dei ragazzi che
rappresentano senza dubbio per noi il bene più prezioso”.
[1] Ricerca effettuata da IPSOS per Save
the Children e Gruppo Mondel?z in Italia presso un campione casuale nazionale
rappresentativo dei bambini e ragazzi italiani di età compresa tra 6 e 17 anni
e dei loro genitori secondo genere, età e area geografica di residenza dei
ragazzi. Sono state realizzate 700 interviste (su 3.536 contatti), mediante
sistema CAWI, dal 26 maggio al 13 giugno 2016. Il documento informativo
completo riguardante il sondaggio sarà inviato ai sensi di legge, per la sua
pubblicazione, al sito www.agcom.it.