Ad un anno dalle elezioni
amministrative, cominciano a delinearsi le coalizioni che andranno a competere
per la corsa al governo cittadino dal 2017 al 2022. Si torna a tentare di
riunire il centrosinistra o, da parte del Pd e di tutte quelle forze che non si
riconoscono in Abbaticchio, a costruire una coalizione quanto più ambia
possibile che sia alternativa all’attuale maggioranza.
Il mese scorso si erano
incontrate tutte le liste civiche della maggioranza per costruire un soggetto
civico più grande da presentare alla città. Sabato invece è stato il Partito
Democratico a chiamare a raccolta tutte le forze politiche di centro e di
sinistra per avviare una «riflessione
seria e profonda sullo stato di salute e sul del centrosinistra», come spiega
il segretario Biagio Vaccaro.
Un incontro che le forze di
maggioranza scelgono di disertare, accusando il Pd di essere incoerente nel
parlare di riunificazione mentre continua a lanciare accuse verso l’attuale
amministrazione cittadina con un atteggiamento da «dottor Jeckyll e Mr Hyde».
«Bitonto è una città con tanti problemi – aggiunge il segretario del
Pd – Ma, grazie a uomini e
amministrazioni che, in passato, hanno avuto una visione lungimirante e hanno
investito nella città, ha visto grandi risultati, come il centro storico
rilanciato, una grande attività da parte dell’associazionismo locale. Ecco
perché è necessario sedersi attorno ad un tavolo e pensare allo sviluppo di una
città che rischia di diventare periferia, agglomerato di case. Dobbiamo pensare
non a vincere le elezioni ma alla città che vogliamo lasciare ai nostri figli».
«Quelle giunte di sinistra e di centrosinistra – continua Giuseppe Lonardelli (Pd) – hanno realizzato grandi cose, come il
recupero del teatro, il sottopasso di via Giovinazzo, la 167 che fu un
importante volano economico. Hanno garantito uno sviluppo della città sin dagli
anni ’70, facendo in modo che il governo cittadino fosse impermeabile alla
criminalità organizzata, o semplicemente alla tolleranza verso di essa,
nonostante la presenza di potenti esponenti della Sacra Corona Unita. Giusto o
sbagliato si guardava lontano. Uno degli errori più grandi è disconoscere
quanto fatto in passato».
Diverse le accuse rivolte
alla giunta Abbaticchio, colpevole, secondo Vito De Santis, dell’associazione “Governare il Futuro”, di essersi chiusa, di non aver creato un
ponte con la società.
Una riflessione, quella di
De Santis, che non può non partire dalla perdita, da parte della città, del
giudice di pace: «Abbiamo perso tutto
quel che potevamo. Non possiamo più interessarci ai giochi politici di Roma
dopo essere stati abbandonati, relegati a città dormitorio. Dobbiamo venir
fuori dal guado e non giocare più su più tavoli, creando una forza alternativa
con un programma serio e realizzabile, non un libro dei sogni, e individuando
una persona che possa rappresentarci tutti, perché è il sindaco che fa vincere
le elezioni. Noi siamo i suoi supporter». Sempre dall’associazione l’ex
consigliere Saverio Martucci invita
il Pd ad essere chiaro: «Serve discontinuità.
Volete Abbaticchio? Tenetevelo. Noi non ci stiamo». Tono condiviso anche daAntonio Lisi, Valori Sociali, che
assicura la propria disponibilità ad un progetto che sia alternativo a questa
amministrazione, «altrimenti siamo bene a
casa».
Dispiacere, invece, è
espresso dall’ex assessore Nicola
Antuofermo, per l’assenza delle forze di maggioranza: «Credere nel dialogo non è segno di debolezza, ma di forza. Solo così si
può far del bene alla città, pensando al suo futuro».
Dello stesso parere l’ex
sindaco Michele Coletti, secondo il
quale, per vincere le sfide che Bitonto ha ancora davanti, c’è bisogno di
coinvolgimento, di superare il passato, i risentimenti: «Quando all’invito al confronto si risponde chiudendosi, significa che
si ha paura. Nessuno è depositario della verità. Non esistono opere la cui
paternità è solo di un’amministrazione. Noi vi invitiamo a sederci attorno ad
un tavolo. Non ci interessa chi
governerà la città, ma solo che il progetto coinvolga tutti, perché o è
primaria la leadership o l’interesse della città».
«Peccato che l’immaturità politica e il soliloquio di un singolo
soggetto abbiano impedito a molti di essere qui» è il parere di Franco Natilla, che accusa il primo
cittadino di aver usato la vicenda Gps per ergersi a uomo dell’antimafia,
facendo passare Bitonto come città mafiosa, e di essere entrato «a gamba tesa nel nostro partito» per
imporre De Palma come presidente del consiglio, millantando di averlo fatto per
coinvolgerci. Sulla stessa scia anche il consigliere Pd Francesco Paolo Ricci, che invita De Palma alle dimissioni e critica
chi a Bitonto crea liste civiche in opposizione al partito, ma fuori città lo
sostiene per continuare ad avere vantaggi politici.
Tra le forze che, nel 2012,
appoggiarono l’attuale sindaco, presenti solo Vito Palmieri, in rappresentanza del Laboratorio, e il socialista Franco Matera, che rimproverano l’amministrazione
per la mancanza al suo interno di confronto politico serio. «Siamo stati emarginati noi e i socialisti»
accusa Palmieri, mentre il consigliere del Psi Franco Mundo critica la retorica della società civile utilizzata
dalle liste civiche pro-Abbaticchio: «Chi
ha deciso di impegnarsi nei partiti si sente incivile?».
Tra gli interventi c’è anche
quello del giornalista Maurizio Loragno,
che si interroga sulla reale rappresentanza di molte delle liste a sostegno di
Abbaticchio: «Chi le rappresenta? Dove
hanno la sede? La gente è disaffezionata alla politica perché ne vuole di più, perché
è quella che è mancata in questi anni. Il nuovo che avanza si è fermato sui
palchi».