Anche quest’anno Bitonto si
è salvata dal saccheggio da parte dei soldati spagnoli arrivati in città per
scacciare gli austriaci. Sconfitti i soldati asburgici, gli uomini al comando
del generale spagnolo Montemar hanno risparmiato Bitonto.
Una storia che la città ha
rivissuto ieri, come ogni anno, con il Corteo
Storico organizzato dall’Accademia
della Battaglia. Tanti cittadini, rigorosamente in abiti d’epoca, hanno
sfilato per le vie del centro cittadino interpretando l persone che, in quel 26
maggio 1734, popolavano la città degli ulivi: le famiglie nobili, i contadini,
i religiosi, i soldati di entrambi gli schieramenti.
Due le tappe fondamentali
del corteo. La prima è stata sulla piazza che deve il nome alla giornata in cui
quegli eventi si tennero, piazza XXVI maggio 1734, dove, su ordine di Carlo III
di Borbone, nel 1741 fu costruito l’obelisco, in ricordo della battaglia che,
ricordiamo, fu importante dal punto di vista strico perché segnò una decisiva
sconfitta per gli austriaci, contribuendo a portare sotto il dominio borbonico quello
che di lì a poco sarebbe stato il futuro Regno delle Due Sicilie.
La seconda tappa, quella
conclusiva, è stata sotto Porta Baresana, dove, secondo la tradizione popolare,
la Madonna avrebbe fermato gli spagnoli difendendo la città pupilla dei suoi
occhi”.
A reinterpretare la scena,
in piazza, attraverso il racconto dell’abate Dello Jacono, Giuseppe Perrulli,
che ha interpretato il religioso, e Carmen Rucci.
A seguire la cerimonia della
consegna delle chiavi della città, da parte del sindaco Camillo Regna (Emanuele
Castro) e della nobildonna Ippolita Esperti, coniugata Sylos (Maria Giovanna
Rizzi), a Montemar (Antonio Mongiello), dopo che quest’ultimo, a seguito di una
congrua ricompensa in denaro, aveva ordinato ai suoi soldati di fermarsi.
Dopo l’esibizione dell’Associazione
Sbandieratori di Capurso e del reggimento della Real Marina di Caltanissetta,
che ha dato il suo omaggio con i tradizionali spari a salve, sono saliti sul
palco per porgere i propri saluti, invitati Domenico Schiraldi, presentatore
dell’evento, il sindaco Michele
Abbaticchio, Giovanni Procacci,
in rappresentanza del presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, e Domenico Damascelli, per il Consiglio
Regionale, oltre che Concetta Tota, storica organizzatrice del corteo in qualità
di presidente dell’Accademia della Battaglia.
«Questo evento ogni anno ci lega alla nostra Immacolata che ha salvato
la città dal saccheggio. Grazie a tutti i ragazzi che hanno dato il loro
impegno, perché sono loro, prima di tutti, che devono innamorarsi di Bitonto e
delle sue tradizioni» ha commentto Damascelli, mentre Procacci ha ricordato
la consegna del premio “Gerbera d’oro 2016”, andato alla Fondazione Santi
Medici, alla cui cerimonia di premiazione ha partecipato Emiliano.
«La città di Bitonto, attraverso le sue tante associazioni, ha dimostrato
di credere in se stessa, di saper cambiare passo. Grazie a tutti coloro che
hanno partecipato e in particolare ai ragazzi. Questo è il vero volto di
Bitonto» ha concluso il sindaco Abbaticchio.
Piccola nota a margine della
manifestazione. Ha suscitato diverse polemiche la presenza nella parata di due
ragazzi di colore che, in abiti d’epoca e al seguito dei cavalli, pulivano la strada
dagli escrementi degli animali. In molti l’hanno giudicata una scelta di
cattivo gusto dai toni razzisti.
Una scelta giustificata,
secondo gli organizzatori, dall’impossibilità di trovare personale bitontino
che si offrisse per l’incarico e dalla scarsità di risorse per pagare un’impresa
di pulizia che pulisse le strade con un mezzo idoneo.
«Rischiavamo di non avere
figuranti perché nessuno voleva sfilare pestando escrementi, come é avvenuto lo
scorso anno. I nostri amici di colore
(che non abbiamo incatenato) sono stati felicissimi di sentirsi utili» hanno
commentato a margine delle polemiche sui social network.