Con lo scoprimento
del quadro di Gennaro Somma, che rievoca l’apparizione del 26 maggio 1734, e
l’accensione a ritmo di musica delle luminarie installate dall’azienda Faniuolo
di Putignano, è partita ieri sera la Festa
Patronale 2016 di Bitonto, in onore della sua Patrona Maria S.S. Immacolata.
Ai piedi di Porta
Baresana diversi momenti hanno preceduto il via alla festa: il coro di voci
bianche dei bambini della scuola elementare ”Cassano”, guidati dal maestro
Giuseppe Demichele; il coro della Chiesa di San Leone accompagnato dal maestro
Tina Masciale. E poi gli interventi delle istituzioni, col le parole del prof. Nicola Pice, presidente del Comitato
delle Feste Patronali, e del sindaco di Bitonto, Michele Abbaticchio.
«La
festa patronale è festa popolare, ed in quanto tale non può che essere festa
partecipata e condivisa – ha sottolineato Nicola Pice –. La memoria è identità, la forza di noi è
la nostra memoria. Esempio di ciò, è un contributo giunto da dei bitontini
residenti in Argentina, dedicato “alla nostra Patrona, in ricordo dei nostri padri
e dei nostri nonni”. Ecco il senso della Festa Patronale, il collegamento anche
a distanza tra tempi e generazioni diverse».
«Grazie
al Comitato Feste Patronale, che in un periodo così difficile, a titolo
assolutamente gratuito e volontaristico, ha dato una grossa mano, spinti dall’amore
verso la collettività, e l’unico compenso è il sorriso della gente di una città
che sta attraversando il periodo più difficile dal dopoguerra –
ha commentato il primo cittadino –. Vorrei
riprendere una riflessione di Papa Francesco per dedicare questi giorni di
Festa al grave problema della disoccupazione: sentire un Pontefice che parla di
Job Acts e condanna come peccato mortale il trattare male i dipendenti di un’azienda,
considerarli come strumento e non più come risorsa della collettività, è un pensiero
di grande arricchimento che vorrei estendere a tutta la città e a tutti quei
cittadini che stanno soffrendo in questo momento. Nessuno deve restare
indietro. Questa comunità deve tornare a sentirsi unita, asse unico e integrato
in cui tutti sentano di farne parte».
Dopo il momento di
preghiera di don Ciccio Acquafredda, parroco rettore della Cattedrale, sulle
note del Magnificat è stato svelato all’intera comunità bitontina la copia del
quadro di Gennaro Somma (l’originale è esposto a Palazzo Gentile, sede del
Comune), che rievoca il miracolo dell’apparizione della Madonna al general
Montemar, e l’accesione delle luminarie. A seguire, i giochi di luci della
ditta Faniuolo di Putignano si sono mischiati alla musica, per tutta la serata.
Bitonto è così
finalmente in Festa per la sua Patrona.