Centocinquanta mila persone con lo sguardo rivolto verso l’alto,
rapiti da uno spettacolo insolito e meraviglioso.
Non solo fuochi d’artificio per la festa di San Nicola. Quest’anno a far
levare gli occhi al cielo ci ha pensato Res
Extensa.
La compagnia di danza della coreografa e
danzatrice Elisa Barucchieri sabato
7 maggio ha accompagnato il tradizionale corteo barese con una performance di danza aerea.
“L’idea di quest’anno era di avere una parte sacra che
mantenesse questo senso di aria e di magia” ha
dichiarato la Barucchieri ai microfoni di Rai 1 e di Linea Verde Orizzonti.
Volteggiando nell’aria, i suoi ballerini
hanno così rappresentato tre miracoli del santo di Myra. Diverse coreografie
per narrare la storia dei tre generali condannati ingiustamente a morte e liberati
grazie all’intercessione di San Nicola con l’imperatore Costantino, quella dei
marinai salvati dalla tempesta e il miracolo della moltiplicazione del grano.
Tra gli “angeli danzatori”, protagonisti
dello spettacolo, c’era anche il bitontino Francesco
Lucarelli.
“Ho seguito a Giovinazzo un corso tenuto da Motus Modul, una compagnia francese che
da anni si occupa di danza aerea e volo assistito – ha rivelato ai nostri taccuini il 25enne –, e grazie ad Elisa Barucchieri ho avuto l’opportunità
di prendere parte a questo evento”.
“Ballare sospesi è un’emozione indescrivibile – continua -. Ti
ritrovi a dover collaborare con la forza di gravità e non a combatterla. Ti dà
una nuova percezione dell’aria, oltre ad una sensazione di libertà senza eguali”.
Ma oltre al cielo, i bitontini sono
riusciti a “conquistare” anche la terra e il mare barese.
Il gruppo folkloristico Re
Pambanelle, infatti, anche quest’anno ha indossato i vestiti tipici del
1700 e ha sfilato nel corteo storicodi San Nicola. Ma c’è di più. Grazie al rettore della Basilica di San Nicola,
il padre domenicanoCiro Capotosto, i nostri concittadini
sono saliti sul battello e hanno
potuto accompagnare il Santo anche in mare aperto.
“È stata un’esperienza bella ed indimenticabile” è il commento di tutti i bitontini.
Perché, più che per le risse e le minacce
al sindaco, la festa patronale di Bari forse meriterebbe di essere ricordata
per questo.