Gli
obiettivi sono ben chiari: “interrogare” l’amministrazione
comunale su determinati temi e proporre di analizzare determinate
situazioni.
Riqualificazione piazze (es. piazza Canonico della Noce);
creazione di spazi di aggregazione e riqualificazione aree (zona
antistante scuola Cassano), diventata un vero parcheggio dopo l’addio
del mercato; rivisitazione zone di parcheggio in prossimità delle
arterie principali (via Matteotti e via Ammiraglio Vacca) per
agevolare la vita ai commercianti; sviluppare iniziative
culturali/eventi anche in sinergia con associazioni o altri
quartieri; richiesta di installazione dissuasori di velocità su via
Ammiraglio Vacca; magari qualche telecamera funzionale per sentirsi
un po’ più sicuri, dopo i furti d’auto e d’appartamento accaduti
nell’ultimo periodo.
Il
Comitato di quartiere 3 (chiamiamolo anche “Nova
via”) si è presentato alla città, con quelle che sono
le sue idee, propositi e desiderata. E lo ha fatto davanti ai
presidenti degli altri quartieri (Pasqualina Piglionica per il 4,
Saverio Ancona per il 9), ai residenti di questa zona della città (i
commercianti, però, erano assenti), all’assessore al Governo
partecipato Rocco Rino Mangini.
Il
direttivo – presidente Bepi Centrone, il vicepresidente Nicoletta
Dimundo, il segretario Katjuska Massafra, tesoriere Antonella
Stellacci, addetto stampa Gabriella Attivissimo, consiglieri
Francesca Rubino, Pasquale Giangaspero, Luigi Bisceglie – ha
subito risposto a una domanda implicita. Perché aspettare sette mesi
(l’elezione c’è stata il 25 ottobre, ndr) per manifestrarsi
ufficialmente? “Abbiamo
voluto vedere e capire – sottolinea
Bepi Centrone, giovanissimo, come gran parte del direttivo – come
si sarebbero mossi gli altri quartieri. Questo, però, non significa
che siamo stati a guardare”.
È
stato sottoposto, infatti, a 86 persone del quartiere un
questionario/indagine conoscitiva per capire dalla viva testimonianza
dei residenti cosa c’è che non va.
Un
giudizio negativo è stato dato sulla presenza degli impianti
sportivi, sul verde pubblico e sua cura, aree ricreative e per cani,
contenitori culturali e di socializzazione. Non va meglio neanche sul
fronte della pulizia di strade e marciapiedi, svuotamento dei
cassonetti, traffico e parcheggio.
Non
è tutto. Secondo la maggior parte degli intervistati, inoltre, i
principali fattori che producono degrado sono la sporcizia e il
traffico automobilistico. L’azione della pubblica amministrazione è
episodica, così come il senso civico dei cittadini, definito “
molto scarso”.
Come
sviluppare il quartiere, allora? Dare più sopporto alle famiglie,
una maggiore offerta culturale e più opportunità di
socializzazione. Oltre ad aree verdi.
E
poi c’è la partecipazione. “Senza partecipazione – ha
scandito Centrone – non può esistere neanche il Comitato di
quartiere. Anche per questo dobbiamo creare attività sinergiche con
gli altri Comitati per una maggiore conoscenza dello strumento. Che
devono ridurre la distanza tra chi governa e chi è governato”.
Comitati
che, se avessero anche una sede, sarebbe decisamente meglio. “Il
Comune non può spendere soldi – ha risposto Mangini – ma
ci stiamo muovendo anche con l’Ufficio Patrimonio per capire il da
farsi”.
“Nova
via”, comunque, ha iniziato il suo percorso.