Il consiglio metropolitano di Bari ha adottato, su relazione del consigliere delegato al bilancio, Michele Laporta, il rendiconto di gestione 2015.
Nonostante le difficoltà dovute a un anno di transizione e assestamento, la Città metropolitana dispone, al 31 dicembre 2015, di un fondo cassa di oltre 245 milioni di euro e ha chiuso l’esercizio finanziario con un consistente avanzo di amministrazione pari a 202 milioni di euro, frutto di una gestione oculata e attenta al rispetto degli obiettivi di finanza pubblica.
Il nuovo ente di via Spalato, infatti, nel 2015 per studi e consulenze, pur avendo a disposizione un limite di spesa di 15 mila e 500 euro, non ha impegnato neanche un euro; per spese di rappresentanza ha impegnato 2 mila e 200 euro; per convegni, mostre, pubblicità e relazioni pubbliche, pur avendo a disposizione 40 mila euro, ne ha spesi circa 10 mila e per missioni istituzionali 3 mila e 550 euro su una disponibilità di circa 65 mila. Infine, l’Ente ha proceduto alla rinegoziazioni di 86 mutui raggiungendo un risparmio pari a 3 milioni e 300 mila euro destinati ai servizi essenziali.
“Nonostante la situazione di riassesto generale dell’ente e delle sue funzioni che abbiamo dovuto affrontare, siamo riusciti a chiudere il rendiconto di gestione del 2015 con un avanzo di amministrazione importante – spiega il sindaco Antonio Decaro -. In queste settimane siamo in attesa del nuovo decreto Enti locali che dovrebbe anche esentare le Città metropolitane da eventuali sanzioni dovute allo sforamento dei Patti di Stabilità. Questo è un grande risultato che l’Anci ha ottenuto in sede di contrattazione con il Governo. Voglio ringraziare tutti i consiglieri metropolitani che, ricordo ancora una volta, stanno lavorando per la costituzione di questo nuovo Ente in forma del tutto gratuita“.
“Abbiamo dovuto riorganizzare le funzioni e assolvere agli obblighi di legge nonostante i cordoni stretti dei nuovi limiti imposti – ha spiegato il consigliere Laporta -. Abbiamo continuato, infatti, ad assicurare le funzioni non fondamentali accollandoci spese pari a 16 milioni di euro, riuscendo a versare allo Stato un contributo di 39 milioni di euro così come previsto dalla legge di stabilità 2014”.