“Siamo veramente senza parole: una nuova stangata all’offerta sanitaria pugliese con l’improvviso dimezzamento dell’orario di attività dei Punti di Primo Intervento nei presidi di Bitonto, Castellana Grotte, Casamassima, Giovinazzo e Rutigliano. Ciò a causa della carenza gravissima di personale, ma è il campanello d’allarme di una caotica gestione del servizio sanitario regionale“. Lo dichiara il consigliere regionale di Forza Italia, Domenico Damascelli.
“La decisione -aggiunge- sarà vigente dal primo maggio e la situazione è molto più grave di quanto si potesse pensare. Proprio ieri, ho organizzato un incontro preparatorio in vista di quello che ho promosso per il 2 maggio per i servizi assistenziali territoriali, ma tutta la provincia di Bari è nel mirino di tagli che minano la rete dell’emergenza-urgenza, importantissima e delicata per la sicurezza dei cittadini. I punti di primo intervento sono essenziali per salvare vite umane: cosa dirà il presidente e assessore alla Sanità ad un infartuato sfortunato perché colto dal malore negli orari di chiusura? È una decisione impensabile che andava scongiurata in ogni modo e nulla può giustificarla, frutto dell’improvvisazione e di una programmazione sanitaria inesistente“.
“È evidente -prosegue Damascelli- che la sanità targata Emiliano sia allo sbando e meriti un assessore che si dedichi con cura e dedizione ad un ruolo così importante e delicato. Se si va avanti così, si rischia di far deflagrare il sistema sulla pelle della gente“.
“Se oggi si pubblicano bandi per la ricerca di medici con contratto di libera professione in base ad accordi integrativi, che prevedono condizioni assurde e situazioni lavorative pessime, sarà difficile trovare adesioni di nuovi collaboratori. Ci sono tanti medici specializzati disoccupati pronti e disponibili a lavorare, ma il personale sanitario va assunto con condizioni dignitose. Inoltre, si potevano coprire i turni con i medici del 118 attualmente in servizio, che avrebbero offerto la loro disponibilità. Pertanto, temo che sia un nuovo escamotage per chiudere definitivamente i Punti di primo intervento. Stessa e identica motivazione con cui, a dicembre scorso, hanno chiuso quelli di Conversano e Santeramo“, conclude il consigliere regionale.