Il
primo pensiero va alla comunità. A Bitonto, a Palombaio, alla
“sua” Mariotto, che cercherà di “rappresentare con dignità,
onestà e spirito di sacrificio”.
Il
secondo al “proprio” partito, il Partito democratico, che insieme
a tutta l’opposizione e ai socialisti ha pensato di non votarlo,
ovviamente per meri motivi politici.
“A
scanso di equivoci e strumentalizzazioni – dice – ribadisco,
qualora ce ne fosse bisogno, che sono e resterò orgogliosamente un
iscritto del Partito democratico, un eletto nelle sue file
all’interno di una compagine a cui resto fedele e che ha avuto
nella ottima figura di Paolo Intini il suo candidato sindaco. Da
iscritto del Pd continuerò, come ho fatto finora, al di fuori del
ruolo che mi chiamate a ricoprire e certamente senza abusarne, a
battermi affinché il centrosinistra bitontino possa ritrovare
nuovamente una rinnovata dimensione unitaria”.
Il
discorso del neo presidente del Consiglio comunale, Gaetano De Palma (chissà da quanto tempo lo aveva preparato e conservato in qualche
cassetto) è pieno di cinismo e concretezza. Non si dilunga, e bada
subito al sodo e all’essenziale.
“Mi
preme innanzitutto ringraziare i Consiglieri che col loro voto hanno
voluto riporre in me la fiducia e la certezza di avere nuovamente
ristabilito la normalità istituzionale all’interno dell’assemblea
consiliare.
Mi
spiace che la vicenda della presidenza del consiglio, agli occhi di
alcuni, sia potuta trasformarsi in una resa dei conti all’interno
del partito di cui faccio parte o ancora in un referendum pro o
contro il sindaco Abbaticchio. Certamente non era mia intenzione che
ciò accadesse, ma le dinamiche della politica possono presentare
anche questi inevitabili, anche se deprecabili, effetti collaterali”.
“Mi
auguro, infine, che in questo scorcio di consiliatura, ciascuno di
noi, nel rispetto dei ruoli e della parte politica rappresentata,
possa offrire il massimo dell’impegno per dare alle nostre comunità
le risposte che attendono. Mi impegnerò, in questi mesi, a cercare
di difendere la dignità del ruolo del consigliere comunale, un ruolo
che richiede dedizione e passione, partendo dal restituire regolarità
nel funzionamento ed efficienza alle commissioni consiliari. Spero di
essere all’altezza di chi mi ha preceduto in questo ruolo, ovvero
l’ottimo Vito Palmieri, e ringrazio di cuore a nome dell’intero
Consiglio comunale il collega Francesco Paolo Cuoccio per l’impegno,
l’equilibrio e l’abnegazione mostrati in questi mesi nel reggere
quest’assise”.
Assise
che, allora, ha ritrovato finalmente la (quasi) normalità
istituzionale – resta da eleggere soltanto il sostituto di De Palma
nella 1° e nella 5° Commissione oltre che il vicepresidente
dell’assemblea consiliare -, ma conferma di essere in “burrasca
politica”.
C’è
il Partito socialista, sempre più critico verso il primo cittadino e
con mal di pancia sempre più diffusi. È possibile pensare ai due
Francesco, Mundo e Gala, fuori dalla maggioranza? È l’assessore di
riferimento, il terzo Francesco, Scauro, è d’accordo con la loro
linea?
E
poi c’è il Partito democratico. Cosa farà adesso – se lo chiede
anche la collega Viviana Minervini -? Entrerà in maggioranza o
resterà all’opposizione? E come si comporterà con Gaetano De Palma?