Proseguono le
indagini della Guardia di Finanza sul caso Cerin che, ricordiamo, il mese
scorso hanno portato all’arresto di Giuseppe e Mario Colapinto con l’accusa di
peculato.
Le forze dell’ordine
vogliono capire se il presunto sistema messo in atto a Bitonto e finalizzato a
distrarre a proprio vantaggio soldi che sarebbero dovuti finire nelle casse
pubbliche (3,2 milioni di euro, secondo le ipotesi degli inquirenti), sia stato
utilizzato anche negli altri comuni dove l’azienda ha svolto il servizio di riscossione
dei tributi. Gli investigatori, inoltre, vogliono stabilire se, negli enti
locali interessati, vi siano state o meno connivenze o anomalie sui controlli.
Al Comune di
Bitonto, in particolare, si sarebbero accontentati del resoconto mensile
fornito dal concessionario, senza richiedere un estratto conto per dimostrare
le spese, sempre secondo gli inquirenti, che auspicano, in futuro, maggiore
controllo da parte degli enti locali.
Nel
frattempo, come riporta la Gazzetta del Mezzogiorno, i Colapinto, per voce dei
propri avvocati hanno presentato al gip del Tribunale una richiesta di revoca
degli arresti domiciliari.