“Cerin?
Nulla da rimproverarmi. E rifarei esattamente le stesse scelte”.
Nicola
Antuofermo, primo assessore al Bilancio dell’amministrazione Valla
(lo è stato dal 2008 al 2011, quando poi ha lasciato il posto a
Vincenzo Fiore) dice la sua sulla questione Cerin, al centro di una
indagine della procura di Bari e della Corte dei conti per aver usato
i soldi dei contribuenti bitontini (circa 3 milioni di euro) per fini
privati.
Antuofermo
era in carica all’epoca del secondo contratto stipulato con la Cerin
(correva l’anno 2010) seguendone, ovviamente, l’iter e le procedure.
“Premesso
che –
afferma ai nostri taccuini – bisognerebbe
parlare leggendo le carte, tornando indietro farei tutte le scelte
che sono state fatte. Per assegnare il servizio, visto che mancava il
personale a livello numerico e l’Azienda servizi vari aveva perso i
requisiti per avere la concessione, siamo stati costretti ad
affidarci a una gara pubblica di dimensioni europee, visto
l’importo”.
“La
Cerin – ricorda
– ha
vinto regolarmente la gara e fino a quando io sono stato assessore,
assieme al dirigente Onofrio Padovano controllavamo assiduamente e
mensilmente l’operato dell’azienda. Poi non so cosa sia successo”.
Già,
ma come si controllava?
Quel
che è certo, però, è che tra rimbalzi della politica, “emergono
anomalie e perplessità – scrive
la procura – anche sulle forme di controllo esercitate dagli uffici comunali sulle
attività del concessionario, articolate su base esclusivamente
formale e fiduciaria, in quanto fondate sui rendiconti e le (false)
attestazioni fornite da CE.R.IN s.r.l”.
Ovviamente,
però, tutti sono estranei…