Il
dato più importante, quello nudo e crudo, arriva più o meno a metà
evento.
E
lo dà Trasparency, l’associazione
non governativa e no profit che si propone di combattere la
corruzione. In Italia
il tasso è 5,7 su 10, e ci classifica al 69esimo posto. In testa –
vuol dire che sono meno corrotti di noi – ci sono i paesi
scandinavi. Perché? «C‘è
formazione dei cittadini – sottolineaRocco D’Ambrosio, cittadinanza
attiva e chiarezza legislativa e normativa».
Già,
Rocco D’Ambrosio. Docente di Filosofia politica alla Gregoriana di
Roma e autore del libro “Corruptia
– Il malaffare nella Pubblica Amministrazione”,
scritto con sei viceprefetti, e presentato in Biblioteca l’altra sera
in un evento organizzato da Progetto comune, Città democratica e
Cantieri dal basso.
E
moderato da Sabino Paparella, giornalista e opinionista di Bitontotv.
Il
libro racconta una storia vera. Che purtroppo è una metafora di una
importante fetta del nostro Belpaese, sempre più legato a storie di
mazzette, soldi e tangenti. Vedi Expo, Mosè, Roma Capitale, Anas. E
da cui non è immune neanche santa romana Chiesa.
Corruptia,
in realtà, è un Comune italiano la cui amministrazione viene
sciolta per dissesto finanziario. Arriva un commissario prefettizio e
si accorge che nelle casse c’è un debito di 630 milioni di euro.
Come
è possibile? Succede, se la prima nemica diventa la confusione,
primo gradino della corruzione. Se si invitano i cittadini a creare
organizzazioni e associazioni promettendo loro finanziamenti, oltre
che multe ritirate e quindi mai pagate.
Ben
presto, però, si accorge che il malaffare è un qualcosa che
riguarda davvero tutto: il
settore finanziario, ambientale, quello della sicurezza urbana e
sociale, il settore degli appalti e dei controlli, quello
urbanistico.
Perché
più cresce la spesa più lievita la corruzione. E più aumentano i
debiti.
Per
fortuna, però, non si deve fare di tutta un erba un fascio. Ci sono
le amministrazioni locali che funzionano. «Avviso
Pubblico nasce per parlare di buona politica – ricorda Michele Abbaticchio, che ne è vice presidente nazionale – e mettere in rete quelle buone prassi che vivono l’esperienza
amministrativa come dovere da svolgere fino in fondo».
Una
buona azione, a suo avviso, è anche l’ordinanza firmata l’altro
giorno per combattere il gioco d’azzardo
(http://www.dabitonto.com/cronaca/r/gioco-d-azzardo-il-sindaco-emana-nuove-regole-per-combattere-il-preoccupante-fenomeno/7729.htm).
«Voglio
dare un segnale politico – arringa
il primo cittadino – su
un qualcosa che per più di qualcuno è una fonte di reddito».
L’Italia,
comunque, è un paese strano. Si pensava che Tangentopoli sarebbe
stato l’8 settembre della classe politica italiana. Per certi versi
lo è stato (è nata la cosiddetta “Seconda Repubblica”), ma
adesso si ruba e si corrompe peggio di prima.
E
il “colpo di grazia” lo dà Pasquale Ribezzo, segretario
regionale del Cna Puglia. «Siamo
in una fase estremamente difficile perché i guasti fatti al bene
comune sono talmente tanti che è difficile pensare di recuperarli».
Amen.