«Il
livello della delinquenza giovanile in città? È alto. Lo dicono i
numeri».
Rosa
Anna De Palo, bitontina doc e fino all’anno scorso presidente del
Tribunale per i minorenni di Bari, sabato era in Biblioteca per un
convegno/incontro sulla giustizia riparativa vista con gli occhi dei
bambini.
E, ai
nostri taccuini, non si sottrae a una piccola analisi di una triste
piaga della nostra città: la delinquenza giovanile. Minorile in
primis.
«Che
sia un fenomeno diffuso – spiega
– non lo dico
certo io, ma i dati. Le cause di tutto questo io non le posso sapere
e, a mio avviso, occorrerebbe una indagine sociologica approfondita
per capirle meglio».
Poi
una piccola stilettata: «Bisognerebbe,
piuttosto, prenderne atto perché a nessuno conviene nascondere
questa realtà».
Per
la serie: si prenda concretamente atto del problema e tutti facciano
la loro parte.
«Il
sistema processuale penale minorile italiano – prosegue – è
all’avanguardia. Credo che sia uno dei sistemi che funzioni meglio in
Italia e deve mantenere la sua identità».
Non
è la prima volta, però, che l’attuale presidente
della sezione gip-gup del Tribunale,
lancia l’allarme sulla estensione del fenomeno delinquenziale
giovanile.
«Fino
al 2014 – sottolinea
De Palo sull’ultimo numero di “Primo
Piano” – Bitonto contava una percentuale di minori segnalati ai
Servizi sociali ministeriali più elevati rispetto ai capoluoghi dei
tre distretti giudiziari. Il secondo dato che emerge è che nessuno
di quei ragazzi era segnalato per dispersione scolastica, eppure
molti di loro non frequentavano la scuola anche da mesi. Infine, ma
non meno grave, un cospicuo numero di chi delinque in età minorile
continua a farlo anche quando diventano maggiorenni e vengono
giudicati, quindi, anche dal Tribunale ordinario».