Bitonto sembra una comunità lacerata, divisa e senza idee.
E questo perché le parti che dovrebbero coesistere seguono propri progetti privi di idee utili per la collettività.
Considero che le parti divise sono: la Pubblica Amministrazione, i Partiti (quei pochi che risultano sulla carta) e i cittadini.
Il governo della città è muto, si nasconde, non dà segni di vita, non interagisce con la comunità e se lo fa, qualche volta, non usa il dialogo e di conseguenza è impossibile che conosca il volto vero della gente con i relativi problemi e necessità.
Le comunità politiche, i partiti, i movimenti che non sono altro quello che resta delle liste civiche e cioè poca cosa, le organizzazioni di categorie sembrano in tutt’altre faccende affaccendati.
Parlano di poltrone, il Presidente del Consiglio, la candidatura unitaria di un componente nel Consiglio metropolitano, per quanto è dato leggere e delle Amministrative del 2017 a cui pensa la predetta Associazione polito-culturale.
I cittadini, a loro volta, abbandonati a se stessi e delusi di tutto quello che accade, e cioè niente, ne fanno le spese di questo buio completo.
Si lamentano delle sorti di Bitonto tanto che in alcuni casi non ti sanno dire chi sono gli amministratori, i rappresentanti dei Partiti politici e quelli dei movimenti.
Con la conseguenza della dissociazione e del disinteresse e quindi con la conclusione che “siete tutti uguali” preannunciando che la prossima volta saranno ancora di meno quelli che andranno a votare.
Ma nessuno dei soggetti che innanzi ho nominato si interessano:
– Della crisi nel settore manufatturiero;
– Della crisi nel settore dell’agricoltura (risultano invendute ingenti quantità di olio della passata campagna olearia 2014/2015);
– Della crisi nel settore dell’edilizia che sta creando una ampia fetta di povertà fra quelle maestranze che tanto si sono distinte qualitativamente negli anni trascorsi;
– Della crisi delle professioni che risentono in prima battuta della chiusura di tante aziende, piccole e grandi; con la conseguenza di una forte riduzione degli addetti finora tenuti in forza con enormi sacrifici, ma che, perdurando questa situazione, saranno costretti a licenziare mettendo sul lastrico parecchie famiglie;
– Dell’abbandono delle pratiche ambientali, considerato la fine che sta facendo il verde pubblico e nessun segnale di azioni per la bonifica dei siti inquinati;
– Dei danni arrecati alle Cooperative Edilizie per il contenzioso sulla Zona 167;
– Dei danni arrecati ai proprietari dei 400 ettari della zona A.S.I. di Via Vecchia di Molfetta che non vedono all’orizzonte lo sblocco di quella zona;
– Del completo immobilismo delle pratiche urbanistiche che vedono Bitonto ancora con strumenti operativi non aggiornati;
– Della inesistente gestione di immobili comunali per i quali esistono decisioni già prese e che purtroppo non si vedono ancora attuate;
– Della mancata partenza delle edificazioni nella zona di espansione di Via S.Spirito, cosiddetta “C/2”;
– Delle realizzazioni dei contratti di rete che è una tipologia di accordo tra imprese che da una parte garantisce loro l’autonomia imprenditoriale, dall’altra ne consente la capacità innovativa e la competitività (ne è protagonista in questi giorni la Ditta Divella Spa di Rutigliano);
– Del completamento delle opere del finanziamento “PIRP” specialmente per quanto riguarda la realizzazione di alcune palazzine da 14 alloggi ciascuna;
– Del mancato sforzo di dare a Bitonto un modello industriale e commerciale;
– Dello studio di alcune realtà innovative che in altri luoghi hanno preso la strada giusta.
Non vado oltre pur avendo altre cose da osservare.
E’ chiaro quindi che c’è bisogno di una gigantesca opera di rammendo e ci vogliono delle idee.
Ci vuole una ricucitura fra tutti coloro che stanno lacerando Bitonto.
La ricucitura si può ottenere, però, solamente passando dalle parole ai fatti.
Invece di discutere delle poltrone e delle elezioni, tutti insieme buttate giù delle idee per la rinascita di Bitonto coinvolgendo innanzitutto i cittadini sottoscrivendo un patto con loro.
L’Amministrazione Comunale si adegui alle necessità della comunità, il PD faccia un passo in avanti perché la vera forza si ha nella capacità di rialzarsi dopo una caduta, è perché l’unità, anche nel rispetto di posizioni diverse, è stata sempre una forza vincente.
E che comunque prima delle elezioni del 2017 in calendario c’è l’emergenza economica e sociale in cui versa la nostra amata Città insieme alle sue frazioni.