Un incontro per
illustrare e fare un punto della situazione sulla pianificazione regionale per
i prossimi cinque anni in materia di infrastrutture
e trasporti.
Sabato sera il Partito Democratico ha incontrato,
nella seconda serata della Festa de l’Unità
2015, l’assessore ai Trasporti, alle Infrastrutture e ai Lavori Pubblici
della Regione Puglia, Giovanni Giannini.
A dialogare con lui, Emanuele Pagone,
componente della segreteria del PD bitontino, che ha chiesto all’esponente di
via Capruzzi «come mettere al servizio
del territorio il PD, vista la spaccatura politica in città presente da tre
anni con l’Amministrazione e visto il rischio continuo di essere fagocitati da
Bari».
«La
possibilità di intervenire in maniera diretta sulle esigenze del territorio è
piuttosto limitata – principia Giannini –. Il POR 2007/2013 delle infrastrutture aveva 1 miliardo e 50 milioni
di euro, di questi circa 450 milioni di euro distribuiti in tre grandi progetti
che purtroppo non sono stati ancora realizzati, come il potenziamento
ferroviario del nord barese per collegare Bari alla Capitanata, l’interramento
della linea Triggiano – Capurso e l’Interporto di Bari. Due di questi progetti
sono da traslare nella prossima programmazione 2014/2020, con l’Interporto che
rischia persino il definanziamento. Ed in più l’Unione Europea ha fortemente
ridotto i finanziamenti all’asse delle infrastrutture, tagliandolo a metà,
ovvero a poco più di 500 milioni su cui gravano quei 450 milioni di opere non
ancora realizzate».
Nonostante un
raggio d’azione limitato, le idee ed i progetti non mancano, come il raddoppio della s.s. 96 Bari – Altamura per
collegare Bari e Matera, «provando così a
sfruttare l’occasione di Matera Capitale Europea della cultura nel 2019»,
il completamento della metropolitana del
Quartiere San Paolo di Bari dalla zona Cecilia a Viale delle Regioni, i sottopassi a Bitonto e Terlizzi, interventi
per l’intermodalità ferroviaria, «per andare da un capo all’altro della
Puglia con un solo treno senza scendere mai».
L’assessore Giannini,
poi, prova a spronare gli enti locali e a consigliare strategie per attingere
finanziamenti utili.
«I
fondi europei hanno finanziato altri assi, come ambiente, inclusione sociale,
welfare, innovazione tecnologica, da dove poter attingere –
illustra –. Se si vanno a cogliere collegamenti
tra più settori è possibile ottenere i finanziamenti. Serve programmare a
priori e il giocatore principale è l’ente locale, che si deve dotare di un
pacchetto di interventi realizzabili. Quanto più è competitivo un Comune, più
finanziamenti si possono attingere. Ci sono i modi per risolvere i problemi,
bisogna soltanto aguzzare l’ingegno, ad esempio lavorare e progettare insieme
tra più Comuni».
Eppure oggi le
regole sono cambiate: si possono finanziare infatti solo progetti con un tetto
massimo di 70 milioni di euro e che
siano “maturi”, ovvero che si completino
nell’arco della programmazione. E poi c’è a Bitonto il rapporto contrastato
e non di certo idilliaco tra PD e Amministrazione comunale, con l’invito al PD
a farsi ad ogni modo propositivo. E un tema dove poter intervenire nel nostro
territorio è certamente quello delle reti
pluviali e fognarie. «Come si fa a
rinviare opere di civiltà e di sicurezza per la gente così importanti come la
realizzazione della fogna nera? – evidenzia –. I FESR sono una marea, vanno verificati in base alle esigenze del
territorio e bisogna cimentarsi e spingersi nella proposta, dal suo canto la
Regione dà la disponibilità ad accompagnarvi in questo percorso».
Ma non è tutto, perché
Giannini annuncia anche altre due grosse novità, l’attuazione di due atti
fondamentali della Regione, il Piano
Triennale dei Servizi ed il Piano di
Attuazione dei Trasporti.
«Due
interventi che mirano a rivoluzionare il sistema dei trasporti regionale per
sostituire la gomma con la ferrovia – spiega l’assessore –. Vuole essere pertanto un piano sostenibile
ma anche inclusivo, per collegarsi con i centri di cura, le aree più remote. I
trasporti, nonostante nel settore della mobilità ci sia un buco di 1 miliardo e
700 milioni di euro, rappresentano un diritto fondamentale che va finanziato in
quanto incide sul diritto allo studio, al lavoro, alla salute, alla cura e
consente di sviluppare relazioni. Invece il Governo di Roma continua a spingere
sulla privatizzazione».
Al contempo la Puglia
è al lavoro per un notevole intervento nel campo del parco rotabile, con l’acquisto di oltre 800mila nuovi autobus. «Però
deve cambiare l’approccio dei cittadini al trasporto pubblico e gli enti locali
devono implementare le strategie di collegamento, concepire ad esempio nuove
forme per portare la gente in stazione anche se sono fuori dal centro»,
continua Giannini. Ed ecco, pertanto, che sono previste 29 velostazioni per
sviluppare la mobilità sostenibile sulla bici, «utile soprattutto nelle aree urbane perché si integra con le altre
forme di trasporto. Vogliamo puntare dunque sul cicloturismo, che è sport,
salute ma soprattutto economia e turismo. Basta pensare alle piste ciclabili
come aree da giochi per bambini, sono stati sperperati già troppi soldi.
Finanzieremo solo le piste ciclabili che si collegano con le ciclovie nazionali
ed internazionali. Vogliamo mettere così in relazione le bellezze
paesaggistiche con i prodotti enogastronomici, cavalcando l’onda del raddoppio
dei flussi turistici in Puglia. I pilastri della nostra Regione sono
agricoltura e turismo, serve dare vita ad una politica che sfrutti queste
potenzialità».
Un’altra grande
novità ideata dalla Regione Puglia è quella del trasporto dei rifiuti di notte su ferrovia. «La Puglia è stata la prima regione in Italia ad avviare nel foggiano
il trasporto dei rifiuti in treno. Vogliamo replicare l’iniziativa nel Parco
dell’Alta Murgia. Così andremmo ad abbattere del 40% il costo dei rifiuti, a ridurre
la TARI, a liberare le strade e a togliere soprattutto guadagni alla malavita.
Inoltre significherebbe migliorare l’ambiente con una diversa modalità di
smaltimento, come quella degli impianti di compostaggio».
Sempre in tema di
ferrovia, di capitale importanza sono il raddoppio della tratta Termoli –
Lesina ed il potenziamento dei collegamenti tra Bari e Napoli.
Ultimo tema, quello
del miglioramento della viabilità. E
in cantiere c’è un grande progetto, che riguarda anche Bitonto: «È giunto il momento di realizzare un’antenna
stradale che parte dal casello autostradale di Bitonto e si ricollega sulla
s.s. 16, all’altezza dello svincolo Cozze – Conversano, così da decongestionare
dal traffico tutta l’area urbana della Città metropolitana di Bari».