Sul
suggestivo loggiato del Torrione Angioino, sabato scorso, ha avuto luogo il reading di poesie
della pluripremiata prof.ssa Carla Abbaticchio dal titolo “Perle di poesie
nello scrigno dell’anima”.
I suoi componimenti sono
stati recitati dalla dott.ssa Romina Centrone e sono stati accompagnati dalla
raffinata musica del duo “Respiro”, composto da Francesco Del Prete al violino
elettroacustico e dalla voce di Lara Ingrosso.
La terza edizione di questo reading poetico è stata inserita,
grazie alla proposta del Cenacolo dei Poeti, nella persona di Nicola
Abbondanza, nel programma della “Bitonto estate”.
Come da tradizione, laprof.ssa Adele Pulice ha presentato la sua fedele amica, Carolina
Abbaticchio appunto.
«La poesia le è stata compagna nel cammino di vita le cui tappe rivivono
in una raccolta dal titolo “Il canto della vita”». Noi tutti cerchiamo un
modo per avere delle risposte e lei ha affermato di averle trovate nella poesia,
che è amore e voce dell’anima.
La poetessa bitontina,
infatti, non ha mai smesso di scrivere e durante la sua carriera ha ricevuto
numerosi premi, riconoscimenti e attestazioni di merito a concorsi nazionali ed
internazionali. Prestigiose antologie e simposi hanno accolto le sue liriche
come il testo di carattere nazionale “Italia a simposio. Viaggio tra città e
liriche nel 3° millennio”.
Le sue poesie son state recitate dal noto attore Ugo
Pagliai, da Rosa Cento -ultima esponente della compagnia di Wanda Osiris- e
dall’attrice Maria Pia Colonnello.
Ascoltando le sue poesie,
è ben visibile la traccia della sua ricerca esistenziale, del suo viaggio
attraverso il groviglio delle anime altrui, della sua fotografia dello scibile
umano, naturale e storico.
Ugo Pagliai, in una delle
sue critiche recensioni, ha affermato: “Nelle creazioni della poetessa prof.ssa
Carolina Abbaticchio, lettere incise a fuoco nel percorso di vita, per chiudere
i battenti all’insulso e raddrizzare le storture di mondo defilato, la tensione
utopica attraverso il filtro di correnti ad irrigare il terreno
dell’ispirazione, la brillante avvenenza della bellezza nella ricerca verbale,
la convulsione erotica del mito insaziabile di eternità”.
Sono state quattro le
sequenze di poesia lette da Romina Centrone: “Problematica sociale”, “Orizzonti
onirici: abitare il sogno”, “La poesia della vita” e “Gemme sul crinale
dell’anima”.
Il loro filo rosso è stato il procedere in una parabola dal negativo
al positivo, filtrata dal sogno. Carla, infatti, con le sue parole è passata
dal toccare problematiche come l’omofobia, la guerra, la migrazione al parlare
della costruzione di un mondo parallelo quale il sogno all’inno della vita.
Le domande della
poetessa, pensose e profonde: esiste una possibilità di futuro? Un’empatia costruttiva?
E’ amando, nonostante
tutto, se stessi e gli altri, ognuno nella propria diversità, che si costruisce
un futuro. Promettersi un avvenire significa essere capaci di sognare e
realizzare, dar forma a un ideale, lasciare una traccia ed essere empatici.
In una suggestiva notte
della poesia, ciascuno dei cittadini presenti, cullato da perfette note
musicali -definibili sinapsi di un sogno- è entrato in empatia con Carla.
«Grazie al Comune –soddisfatta e carica di emozioni e risposte ha
concluso la poetessa-, nella persona
dell’assessore al marketing territoriale Rino Mangini per l’opportunità
offertami. Grazie a Nicola Abbondanza e al Cenacolo dei Poeti per la proposta
di inserimento del mio reading nel programma della “Bitonto estate”. Grazie ad
Adele Pulice, a Romina Centrone, al duo “Respiro”, agli organi di informazione
e ai presenti».