Da Forza Italia Circolo di Bitonto riceviamo e pubblichiamo.
“Non è possibile che, come al solito, tutto venga liquidato con un semplice post su facebook. L’Amministrazione comunale dinanzi ad un flop che, forse, non ha precedenti, non può risolvere tutto con quattro parole pubblicate su un social. La cittadinanza ha il diritto di sapere la verità”, lo dichiarano con decisione i consiglieri di Forza Italia Domenico Damascelli, capogruppo, e Carmela Rossiello, all’indomani della partita amichevole Bitonto-Bari, terminata dopo appena cento secondi di gioco, quando cioè un blackout, pare a causa di una cabina Enel sita in via del Petto andata in tilt, ha fatto spegnere le quattro torri faro dello stadio “Città degli Ulivi”.
Sono numerosi i punti oscuri da chiarire, peraltro, circa l’evento già amaramente spiacevole per il suo epilogo.Già, perché ci sono tante manchevolezze che vanno spiegate e che sono sintomo inequivocabile di pressapochismo e disorganizzazione: “Innanzitutto – lungo è l’elenco delle disfunzioni che sciorinano i due consiglieri forzisti – perché non c’erano uomini della Polizia Locale per la viabilità e il parcheggio, gestito invece da abusivi, delle auto? È stato comunicato l’evento al Comando? Ma i nostri amministratori sono bravi, guarda caso, soltanto nella comunicazione sui social dimenticando che per una manifestazione di tal fatta andava quantomeno convocata, giorni prima, una conferenza di servizi tra i vari settori pubblici per gli aspetti logistici e organizzativi.Perché, data l’importanza della manifestazione, non era presente nella struttura la squadra dei tecnici della ditta manutentrice della pubblica illuminazione che, ricordiamolo, deve essere curata dal Comune di Bitonto? Ci sono tutte le omologazioni e le conformità? Perché, infine, non si è pensato a fornirsi di un gruppo di continuità pronto per ogni evenienza?”.
“I tifosi neroverdi, i cittadini tutti e gli ospiti giunti da ogni dove meritano assoluto rispetto, ovverosia devono sapere di chi siano le responsabilitàdell’accaduto”, concludono Damascelli e Rossiello, in attesa che gli amministratori comunali, che non hanno nemmeno chiesto scusa alla città, facciano responsabilmente chiarezza su quella che doveva essere una gioiosa festa.