La
motivazione ufficiale arriva a tarda sera e la dà l’ex assessore
allo Sport Domenico Nacci tramite un post su Facebook.
«Era
tutto perfetto tranne l’Enel.
L’amichevole
tra Us Bitonto e Fc Bari è saltata solo ed esclusivamente a causa di
un guasto alla cabina Enel di via del Petto. L’impianto
di illuminazione dello stadio Città degli Ulivi era ed è
perfettamente funzionante ed è stato più volte testato nei giorni
scorsi.
Sono
tempestivamente intervenuti un operaio della ditta manutentrice della
pubblica illuminazione e l’Energy manager del Comune, Alessandro
Cafagna, che hanno verificato e testato l’impianto, definendolo
perfettamente funzionante.
In un secondo momento, dopo mio
personale sollecito al servizio Enel, è intervenuta la squadra di
pronto intervento, che ha verificato il loro guasto riparandolo; dopo
abbiamo nuovamente riacceso tutte le torri faro ed erano ancora
perfettamente funzionanti.
A conferma di quanto detto, vi è
l’intervento di molti concittadini residenti in via Abbaticchio o via
del Petto, che hanno lamentato lo stesso disagio (erano anche loro
senza energia elettrica)».
Sembra
essere tutto chiaro, allora.
La
poco edificante figura che ieri la città ha fatto non soltanto nei
confronti dei baresi, ma di tutta la Regione (la notizia che la
partita era stata interrotta dopo appena 90” era già sui siti
sportivi locali dopo pochissimi minuti, così come i commenti
sarcastici e ironici), avrebbe un colpevole ben preciso: l’Enel,
«senza
possibilità di essere smentiti», assicura
il presidente onorario neroverde.
Che
poi ringrazia «sentitamente
tutta la Fc Bari, che ha compreso si trattasse di un imprevisto non
dipeso né dal Comune né dall’Us Bitonto, per averci rinnovato la
disponibilità a recuperare presto la partita con ingresso libero. La
data mi verrà comunicata entro lunedì».
Nacci
saluta anche «gli
ultras bitontini per l’attaccamento e il sostegno alla squadra, anche
per la bella macchia di colore nero-verde creata. Sono davvero
dispiaciuto sia intervenuto un così assurdo imprevisto a rovinare la
festa, ma sono certo sapremo rifarci molto presto».
Già,
perché una delle note più belle della serata è stata la risposta
del pubblico di casa, che ha capito l’importanza dell’evento –
l’incasso sarà devoluto in beneficenza – e riempito lo stadio
comunale come un uovo come non accadeva da almeno 10 anni.
Davvero
saremo in grado di ripartire da qui?
E soprattutto, quando torneremo
a vedere una cornice di pubblico così adrenalinica e stimolante in
una città alla quale – fatti alla mano – il calcio interessa a
pochi intimi?
La
società neroverde e l’amministrazione, inoltre, prenderanno
i loro provvedimenti nei confronti del responsabile e dovrebbero
avviare molto presto un’azione di risarcimento per il danno subito.
Nel
frattempo che questo accada, sarà difficile digerire i cori «ma
la partita dov’è? La partita dov’è?», dei
tifosi biancorossi accorsi ieri al “Città degli Ulivi”, e quei
parcheggiatori abusivi che facevano sistemare le macchine con tariffe
a libero arbitrio. Il loro, naturalmente.
Il
Bari, per fortuna, ha accettato con filosofia: «Siamo
molto dispiaciuti – sottolinea
il team manager Alberto Marangon ai microfoni di tuttobari.com – perché
era una bella serata di festa,
ma purtroppo sono episodi che possono accadere. Il Bari prende
l’impegno di tornare su questo campo tenendo anche conto dello scopo
benefico dell’evento”.
Per fortuna, la luce ha illuminato il prato e gli spalti per il minuto di raccoglimento dedicato alla memoria di Francesco Panzarino, l’operaio bitontino deceduto due giorni fa a Leuca sotto le macerie del crollo di una ex scuola elementare.
Momento emozionante e significativo, fortemente voluto dal presidente dei leoncelli Ciccio Noviello su suggerimento del giornalista Nicola Lavacca.