La
mattinata di ieri è riassumibile nelle parole che il funzionario
dell’Ufficio biblioteche della Regione Puglia, Maria Anselmi, si
lascia scappare ammirando la sala conferenze della biblioteca
comunale: “E’ una rivoluzione”.
Molto
più di una semplice frase di circostanza.
Somiglia
a una sorta di benestare, e in effetti pare lo sia.
Perché,
al termine della ricognizione effettuata dal direttore
regionale dell’?area politiche per la Promozione del territorio, dei
saperi e dei talenti, Francesco Palumbo, Bitonto è promossa.
La
biblioteca sta cambiando volto e, con i primi lavori di
riqualificazione, catalogazione, recupero e allestimento dei primi
arredi, sembra davvero voglia crescere e diventare un vero luogo
culturale aperto a tutti.
Da
chi vuole leggere – partirà il progetto per i più piccini “Nati
per leggere” – a chi vuole studiare, passando per coloro che hanno
voglia di organizzare eventi culturali o magari continuare la
formazione (i primi corsi sono già attivi) per la lettura del
fumetto e capire come si fa una ricerca storica.
Tutto
merito del Sistema ambientale e culturale (Sac) “Nord Barese”,
che attraverso un finanziamento di 900mila euro, vuole mettere in
rete la
biblioteca di Bitonto – Comune capofila, che avrà quasi metà delle
risorse -, Bari (biblioteca scolastica multimediale e Villa
Framarino), Terlizzi (biblioteca Giovine e pinacoteca De Napoli),
Giovinazzo, Molfetta, Lama Balice, Conca barese ed ex Provincia di
Bari.
I
lavori vanno avanti spediti, ma l’ordine è Work in progress. «A
settembre – promette
l’assessore al Marketing Territoriale, Rocco Rino Mangini – saranno
finiti i lavori di adeguamento, con l’installazione delle
infrastrutture, rete wi-fi e tutti gli apparecchi necessari».
Già
prima dell’estate, però, Bitonto sta facendo i compiti a casa.
E
sembra anche farlo bene, a quanto pare meglio di altri.
«E’
stata una grande idea –spiega Palumbo – quella
di mettere nel progetto la biblioteca, perché avete dato il via a
una sorta di riforma del sistema bibliotecario. Luoghi non chiusi a
se stessi, ma luoghi di cultura, confronto e spazi aperti alle
iniziative dei privati. La vera sfida è quella di fare rete
progettuale con gli altri Comuni, anche sfruttando l’occasione
dell’area metropolitana, e soprattutto di attrarre la verve creativa
dei privati».
Poi
un auspicio: «Il
Sac “Nord barese” deve diventare da traino non solo per la
Regione, ma per l’Italia».
Sperando
che tutti, proprio tutti, anche quelli che da Roma sono stati
incaricati di seguire il progetto (istituto don Luigi Sturzo),
facciano fino in fondo la loro parte.