Ieri, si è tenuta l’inaugurazione dell’edificio sito in via Ambrosi, nonché sede dell’ex Pretura e, ancor prima, del convento di San Domenico.
In virtù del progetto “C’è un’altra scelta: il gusto della legalità”, finanziato dal Programma Operativo Nazionale (PON) FESR “Sicurezza per lo Sviluppo-Obiettivo Convergenza 2007-2013”, sono stati recuperati tre locali a piano terra e l’ampio chiostro a pianta quadrata.
Presenti all’evento il sindaco Michele Abbaticchio, il consigliere regionale Domenico Damascelli, il presidente del Consorzio Social Lab Francesca Demundo, tutte le forze dell’ordine, il parroco Don Ciccio Acquafredda e coloro che hanno partecipato, in questi anni, al progetto.
Si tratta, in particolare, di perseguire l’obiettivo di sottrarre la struttura al rischio che possa divenire oggetto delle mire della criminalità e di puntare a un recupero sociale di soggetti che vivono un grande disagio, soprattutto le donne.
Il progetto rientra, infatti, nell’Asse 2 “Diffusione della legalità” con l’Obiettivo Operativo 2.8 “Diffondere la cultura della legalità”, Linea di intervento 2.8a “Forme di recupero e riuso di spazi pubblici, al fine di recuperare spazi alla criminalità e restituirli alla cittadinanza”.
Il sindaco Michele Abbaticchio ha ringraziato coloro che lo hanno sostenuto nella realizzazione di questo progetto, tra cui: tutte le forze dell’ordine, le cooperative che hanno preso in gestione l’edificio, i componenti dell’ufficio comunale, il dott. Santoruvo, l’ingegner Puzziferri, l’ingegner Dellorusso, l’architetto Cannito, il consigliere regionale Domenico Damascelli, il parroco Don Ciccio Acquafredda.
«E’ stato un progetto che ha visto tante difficoltà che hanno protratto i tempi dal 2009 ad oggi. Con l’amministrazione Valla è giunta la proposta e, ottenuto il finanziamento, abbiamo affrontato diversi rischi come il crollo della struttura. E’ stato un recupero graduale e continuerà ad esserlo per una zona che è crocevia importante del borgo antico».
«Importante è l’aiuto delle cooperative, in particolare il Consorzio Social Lab che è impegnato in attività enogastronomiche, agricole, industriali, turistiche e commerciali con l’obiettivo inserire al lavoro soggetti in condizioni di svantaggio, emarginazione ed esclusione».
Nei locali al piano terra dell’edificio ci sarà una mensa con la formula take away per la preparazione dei prodotti tipici bitontini da parte di donne residenti nell’area-bersaglio del Centro antico, che vivono una condizione di disagio sociale e devono sostenere la famiglia in assenza del coniuge detenuto.
Nel chiostro sarà allestita un’area adibita al recupero dei giochi antichi e dei vecchi manufatti ludici.
I bambini, residenti anch’essi in questa zona del Centro antico, conosceranno, per esempio, il gioco degli scacchi, delle bambole o delle biglie con i cui i propri genitori, nonni e bisnonni si divertivano.
«Questo edificio verrà messo anche a disposizione per i diversi eventi rivolti alla cittadinanza, di ogni genere culturale –ha affermato Francesca Demundo, presidente del Consorzio Social Lab-. Noi iniziamo con molto entusiasmo a valorizzare questo posto, che sta molto a cuore a tutti. Abbiamo, perciò, risposto positivamente alla proposta dell’amministrazione comunale. Le aspettative sono tantissime e alte».
Riprende vita un edificio in cui ciascun bitontino ha conservato una parte di sé e in cui riversa l’anima, ancora, il parroco Don Ciccio Acquafredda: «Sono qui da 25 anni e ho fatto di tutto per rendere questo edificio utile e aperto a tutti. Ad esempio, ho accolto famiglie provenienti dall’Albania o abbiamo allestito eventi afferenti al mondo del teatro o del cinema. Con tanti sacrifici abbiamo fatto qualcosa ed ora è tutto nelle mani di chi può fare di più. Io sono disponibile, nel senso pieno della parola, a dare un contributo morale, oltre che fisico».
«L’auspicio è che la legalità, sposando il settore enogastronomico –ha dato il suo in bocca al lupo il consigliere regionale Damascelli-, possa garantire un recupero sociale del quartiere. Vogliamo far rivivere il nostro borgo antico sotto tutti i punti di vista. Che questa iniziativa possa anche essere attrattiva turistica».