“Animah” è una nuova rappresentazione teatrale diretta dal regista Piergiorgio Meola. Lo scorso sabato, lo spettacolo, insieme a delle esibizioni canore, è andato in scena all’interno del teatro Traetta ed è stata un’ottima conclusione dell’anno scolastico 2014/2015 per i ragazzi dell’European Language School.
I banchi della scuola non possono proteggerci per sempre, tenendoci ancorati a dei punti di riferimento e a delle certezze. La vita di ognuno di noi è in costante cambiamento e arriva il momento in cui bisogna pensare a se stessi, scavare nel proprio animo per capire la fonte del nostro piacere. Si vive di desideri, di passioni, di ambizioni da realizzare. La scuola e le mani dei propri genitori sono due esempi fondamentali di “trampolini” che ci lanciano in questa realtà caotica.
«” Animah” è nato da un percorso di ricerca interiore di ciascun ragazzo/a che è salito sul palco –ci ha spiegato il regista-. Ho pensato prima di conoscerli per quel che sono e che desiderano. Leggendo il “Faust” di Goethe, ho avuto la conferma che è dall’anima che nascono i desideri. Perciò, è nato questo spettacolo».
Elena Caldarola, Alessandra Barba, Simona De Santis, Eli Di Noia, Ines Froio, Viviana Lavacca, Maria Antonietta Morea, Valentina Morea, Magda Papapicco, Angela Raguseo, Francesca Rubino, Noemi Scaraggi e Tullio Tambone sono le “piccole animeh” fibrillanti desideri. Sono rispettivamente ragazzi del quinto, terzo e secondo anno dell’European Language School, che seguendo i consigli del regista Piergiorgio hanno dato il massimo sul palco. Al termine dello spettacolo, per “The music corner” si son esibite con diversi brani canori Francesca e Valentina accompagnate da Noemi che ha danzato.
«Mefistele è il demone dei desideri del “Faust”. Una figura positiva che insegna a realizzare i desideri con le proprie forze. Tuttavia, come tutti i demoni, il suo potere è oscuro. Il desiderio si trasforma in incubo. L’h finale di “Animah” è indicativa per comprendere cosa sarebbe stato di quest’incubo. Suggerisce l’idea di un sospiro».
La scenografia è stata ideata proprio su misura: vuota come il mondo incerto in cui si vive, con un gioco di luci su protagonisti che son risultati delle sagome senza volto. Il regista ha voluto creare un’atmosfera tale da poter far immedesimare chiunque nel buio si ritrovi ad avere aspettative che prima o poi trovano la loro via d’uscita per esistere, la loro luce.
«Tra i protagonisti, alla fine, tutti hanno riconosciuto Adamo ed Eva che son stati gli unici a sopravvivere all’incubo del demone Mefistele. Quest’ultimo ha donato una mela ad Eva, che la fa vedere ad Adamo. E’, poi, subentrata una ragazza che è tornata indietro nel tempo e ha tolto la mela ad Eva. Tuttavia, nulla è cambiato e questo deve far capire che ci sono cose che son destinate comunque ad accadere».
Sappiamo anche che è connaturato in noi il desiderio di voler sempre di più. Prima di guardare oltre, però, dobbiamo dar valore a quello che abbiamo già. Nelle piccole cose si trova la forza e la giusta razionalità per poter puntare alla nostra realizzazione.
E allora, l’augurio di Piergiorgio ai ragazzi è stato: «Queste nuove generazioni si basano molto sulla esteriorità, sull’apparenza. Nascondono le loro paure e sembrano non aver desideri concreti. Tuttavia, grazie ad “Animah” ho scoperto un nuovo loro volto. Spero possano realizzare i loro desideri e saper apprezzare quello che hanno, le cose semplici ed essenziali».
Un grande in bocca al lupo va ai ragazzi dell’European Language School e non, ma anche a Piergiorgio affinché possa alimentare e non distruggere la sua “animah”.
Oltre a dirci che porterà nel cuore questo spettacolo, il primo per cui ha scritto un copione basato su cose reali, ci ha confessato: «Sto scrivendo molto e vi sorprenderò quest’estate. Tutto quello che faccio è per mia mamma. Un grazie va anche a Fiorella Carbone perché è nella sua scuola che son cresciuto e che è nata la mia passione. E’ un onore essere preso in considerazione da lei per uno spettacolo come questo che è appena andato in scena».