“Un
apostolo con i piedi per terra e mistico con la testa per aria”,come definito da Renato Brucoli, uno
dei suoi collaboratori più stretti.
È questa la descrizione più veritiera di don Tonino Bello, il vescovo di
Molfetta che ha dedicato la vita alla sua “passione
per i poveri”.
La sua figura così particolare ha ispirato il regista Lino De Venuto che, dopo un attento
lavoro di ricerca, ha creato il progetto teatrale “Il Poeta di Dio. Don Tonino
Bello”.
Lo spettacolo, dopo il debutto del 21 Aprile 2013 ad
Alessano (Le), ha calcato i palcoscenici della Puglia e si è trasformato oggi
in un libro, presentato ieri sera al
Torrione Angioino.
Il volume, edito
da GelsoRosso Editore, è infatti il libretto della pièce rappresentata a
Bitonto il 18 marzo scorso.
«Ricordo
benissimo quella sera all’Auditorium De Gennaro. –
ha affermato Giovanni Vacca durante
la serata – Lo spettacolo ha costituito l’anello
di congiunzione tra la storia di don Tonino e la profezia di don Ciccio, appena
ordinato vescovo».
Una sorta di passaggio di consegne, testimoniato dal
grembiule donato dall’Associazione Culturale
L’Occhio del Ciclone Theater di Bari a Mons.
Savino e divenuto suo “paramento
sacro”.
Il nastro allora si riavvolge e, grazie alle parole del Responsabile amministrativo della Fondazione Santi Medici e
dell’autore Lino De Venuto, emerge il tratto evangelico di don Tonino Bello e si
ripercorrono le sue battaglie civili e spirituali.
«La
passione per i poveri – spiega De Venuto – spingeva don Tonino ad andare di notte a bordo della sua 500 ad intercettare
gli emarginati. Non per catechizzarli ma per conoscerli». Un modo di fare
ben rappresentato negli spezzoni recitati dagli attori intervenuti durante la serata.
Nella presentazione, moderata dal giornalista Marino Pagano, si è ricordata anche la
vocazione letteraria del “poeta di Dio” e del suo lascito di poesia e prosa “ispirate da Dio, dalla Madonna e da San
Francesco”.