L’appuntamento
è arrivato.
Lunedì
alle 18. Da quel momento in poi, ci sarà un’altra scelta: il gusto
della legalità.
Tra
pochissimi giorni, infatti, quel magnifico chiostro adiacente la
chiesa di san Domenico, per tanto tempo circondato da transenne
arrugginite e impalcature un po’ trasandate, e da anni interdetto per
motivi di sicurezza, torna finalmente a nuova vita.
A
miglior vita. Completamente riqualificato e rivalutato.
Già,
perché la struttura di via Ambrosi è pronta a essere un altro
tassello di quell’importante puzzle chiamato tessuto sociale.
Nelle
intenzioni, infatti, i locali che si trovano al pianoterra saranno
utilizzati come un “Salone del gusto” di prodotti tipici,
realizzati da donne residenti nel centro e versanti in uno stato di
disagio sociale.
Tutte
le attrezzature e gli arredi saranno gestiti da un consorzio di
cooperative, vincitore dell’apposito bando di gara indetto più di
qualche mese fa.
Il
chiostro vero e proprio, invece, diventerà una ludoteca, dove i
bambini del quartiere potranno cimentarsi in laboratori per
giocattoli.
Chiaro,
allora, l’intento: dare riscatto e ruolo sociale a chi, per diversi
motivi, non ha avuto una vita fortunata e felice.
Lunedì
si chiude un percorso.
Lungo,
complicato e difficile, realizzato grazie a un finanziamento ottenuto
nel 2009, nell’ambito di un programma operativo nazionale sostenuto
dal ministero dell’Interno, in collaborazione col dipartimento della
Pubblica Sicurezza e l’Autorità di gestione del PON in questione.
«Nel
2009 – racconta
il sindaco Michele Abbaticchio ai colleghi di Primo
Piano un
paio di mesi fa – è
stato acquistato un finanziamento finalizzato al recupero della
struttura.
Quando
mi sono insediato a Palazzo Gentile, c’era però una lettera di
revoca dello stesso, a causa di una serie di complicazioni sui
lavori».
Altrimenti
detto: il chiostro, a quanto pare, rischiava addirittura di crollare
sotto il peso dell’edificio.
«Gli
interventi progettati originariamente – prosegue
il primo cittadino – sono
stati, allora, completamente rivisitati con Luigi Puzziferri (attuale
dirigente del servizio dei Lavori pubblici) e
il Politecnico di Bari».
Sono
stati necessari, allora, lavori per consolidare la struttura ed
evitare un lunghissimo contenzioso con la ditta appaltatrice.
Interventi
che sono riusciti a salvare l’immobile e a ridarne nuova vita e ruolo
sociale.
Da
lunedì ci sarà un’altra scelta.
Il
gusto della legalità.