Giovedì 4 giugno, Francesco Saccente – cameraman freelance e autore di alcuni romanzi- è stato accolto all’interno del Palazzo Gentile per presentare “Doppia Trappola”, un noir poliziesco. Presenti all’incontro il prof. Domerio Mundo, docente ed esperto informatico; il prof. Roberto Borraccia, docente di Criminologia informatica, e Chris Felton, un detective informatico di Scotland Yard.
A moderare la serata è stata Viviana Minervini, giornalista della nostra testata.
Ha fatto gli onori di casa Rocco Rino Mangini, assessore al Marketing Territoriale: «Credo che la tematica di “Doppia trappola” sia molto attuale perché si fa un uso molto leggero della rete. Essa è davvero una trappola, ma è l’uso che se ne fa che va a determinare i suoi aspetti positivi e negativi».
Dopo la presentazione del libro in quel di Palo del Colle, Francesco Saccente arriva a Bitonto per far conoscere la sua realtà romanzesca, che sfortunatamente rispecchia molti casi di “trappole” del mondo in cui viviamo.
«I problemi delle truffe in rete, dello stalkeraggio e degli hacker sono internazionali –ha dichiarato, dispiaciuto, Chris Felton-. Quando navighiamo in rete, spesso, non siamo coscienti dei rischi che corriamo. Nel caso della criminologia organizzata e della rete è molto difficile trovare il colpevole, ma fortunatamente la legislazione inglese ci permette, poi, di concludere velocemente i processi».
Potrebbe essere interessante –anche se sarebbe un discorso abbastanza ampio- confrontare la legislazione inglese con quella italiana. L’unica cosa certa è che la nostra è molto limitata, soprattutto, nel campo dei reati di rete. Infatti, «non esiste una magistratura formata sui crimini informatici –ha affermato il prof. Borraccia-. Fortunatamente esiste la polizia postale e della comunicazione che è un presidio perché adotta comportamenti di compensazione e prevenzione». Un’altra differenza su cui ci potremmo soffermare sarebbe quella del ruolo investigativo della polizia, che dà problemi agli inglesi quando si tratta di avere a che fare con altre nazioni.
E’ necessario che si abbia buon senso in tutte le cose, soprattutto nell’uso della rete. «E’ proprio questo quello che manca, il buon senso. Bisogna educare la cittadinanza al mondo digitale e prevenire. E’ molto importante, inoltre, denunciare perché ci sono vari sistemi di tutela, anche per i bambini».
In quanto a prevenzione, se Chris Felton ci ha principalmente consigliato di non usare sempre la stessa password, di renderla complessa e non accessibile e di prestare attenzione al wi-fi pubblico, Roberto Borraccia ha suggerito di non pubblicare in rete foto di bambini da soli, informazioni troppo identificative, effetti personali.
«Internet e la tecnologia ci sono, si evolvono e non vanno ignorati –ha illustrato gli aspetti positivi della rete il prof. Domerio Mundo-. Bisogna farne soltanto un buon uso, coadiuvandolo ai tradizionali mezzi di conoscenza. Sono favorevole al progresso. L’unico consiglio che posso dare è usare il parental control, soprattutto, con i propri figli. Bisogna accompagnarli in tutto finché non sono in grado di camminare da soli».
“Doppia Trappola” di Francesco Saccente, quindi, è un romanzo poliziesco che permette a tutti di fare importanti riflessioni e di entrare a contatto con una realtà non del tutto sconosciuta. «E’ il sequel di “Scambio fatale”, ma a differenza di esso è più dinamico e la lettura più trash. Le informazioni investigative sono reali, dato che ho avuto la fortuna di collaborare con due investigatori di un certo calibro, Roberto Borraccia e Chris Felton».
Quello che tutti si chiedono è: ci sarà un seguito di “Doppia Trappola”? «Premettendo che non mi aspettavo di poter scrivere già un seguito di “Scambio fatale”, posso confermare –ci ha anticipato l’autore- che ci sarà e che conto di pubblicarlo entro l’anno prossimo. La mia vita da cameraman freelance è imprevedibile, quindi è difficile dedicarmi assiduamente alla scrittura».
«Di certo non abbandonerò mai il lavoro che eseguo da anni per dedicarmi solo alla scrittura. Poi, quello che faccio ogni giorno mi offre molti spunti per realizzare romanzi. Forse sarà possibile coadiuvare i due mondi con qualche riproduzione cinematografica, dato che già quanto ho scritto potrebbe facilmente adattarsi ad essa».