Incentivare la ricerca può
consentire agli olivicoltori pugliesi di vincere la sfida della qualità dell’olio
extravergine d’oliva e combattere anche le emergenze fitosanitarie che
ciclicamente minacciano le coltivazioni pugliesi.
Questo il messaggio lanciato da
Bari, lunedì 27 aprile, durante il convegno “Olivicoltura Pugliese: emergenza e sviluppo”, organizzato da Oliveti Terra di Bari e dal Consorzio Nazionale Olivicoltori a
conclusione del secondo anno di attività del Progetto di ricerca Pivolio. Proprio Pivolio (Processi Innovativi per la valorizzazione
dell’olio extravergine di oliva), finanziato dal Ministero dell’Istruzione,
Università e Ricerca, che unisce imprenditori agricoli, centri di ricerca e
Università di Bari e Lecce, rappresenta un ottimo esempio di sinergia tra i
diversi attori del mondo olivicolo pronti a favorire, con metodi e studi
all’avanguardia, la classificazione delle piante e, in fase successiva, la
scelta consapevole del consumatore e la valorizzazione dell’olio extravergine
di oliva sul mercato.
«I risultati
tangibili del progetto, derivanti da concrete innovazioni, potranno riflettersi
nella commercializzazione di prodotti di qualità, perché le aziende potranno
servirsi di olio extravergine di oliva qualificato per la sua origine e varietà
e/o certificato chimicamente – ha detto il Presidente del Cno, Gennaro Sicolo –. Attraverso la messa in evidenza certificata delle sue caratteristiche
organolettiche e dei benefici salutistici che conseguono alla sua assunzione,
il progetto rafforza il sistema di piccoli medi e grandi produttori che è
strategico per l’economia della Regione Puglia».
«Sono molti i
nostri concorrenti che hanno interesse a indebolire la nostra immagine e
mettere in crisi la produzione italiana per conquistare le quote di mercato che
da decenni abbiamo occupato in tutti i migliori mercati del Mondo – ha
continuato Sicolo –. Non possiamo
permettere che ciò accada, perché l’economia agricola delle regioni del
Mezzogiorno, e in particolare della Puglia, dipende dalle sorti del settore
olivicolo. Questa è la nostra principale risorsa e dobbiamo conservarla e
tramandarla ancora più forte e solida alle generazioni future dei nostri
territori».
«Da scienza e tecnica provengono le
indicazioni operative per bloccare la diffusione di parassiti, come quello
della Xylella, e per consentire alla olivicoltura di tornare nel pieno delle
forze e della capacità produttiva e commerciale. I tempi però non saranno
brevi, e fino ad allora gli agricoltori dovranno avere fiducia», ha concluso Sicolo.
«La Xylella è
un dramma che con le buone pratiche possiamo battere – ha
rimarcato il Senatore Dario Stefano –. Purtroppo è arrivata da noi perché qualcuno
l’ha portata qui e dobbiamo tutti insieme profondere qualsiasi sforzo per
debellarla».
«La Puglia in
questi anni si è caratterizzata per aver conservato e valorizzato l’orgoglio
della nostra agricoltura, e dobbiamo proseguire con sempre maggiore convinzione
sulla strada dell’innovazione e dello sviluppo della nostra vera identità», ha concluso
il Senatore Stefano.