Un sogno nasce sempre da un grande segreto celato nel
cuore.
E Vito Palmieri,
regista bitontino, ha raccontato nel suo ultimo cortometraggio un sogno forse
finito.
Quello di un mite eroe di un’epoca gloriosa e
tramontata, quella del cinema su pellicola che vede il protagonista, Paolo Romagnoli, riporre le vecchie
pellicole nei ripostigli del suo passato.
La sua vita, passata a guardare film dallo spioncino
della cabina di proiezione in una sala parrocchiale della Dozza, diventa solo
un cumulo di polvere.
È stato “L’ultimo
proiezionista”, nel passaggio obbligatorio al digitale di tutte le sale
cinematografiche, ed è anche il titolo che Palmieri ha dato al suo corto,
prodotto da Kilda Film e Maxman Coop, ispirato ad un articolo diMichele Smargiassi pubblicato su “La
Repubblica” nel dicembre 2013 (http://smargiassi-michele.blogautore.repubblica.it/2014/01/15/il-macchinista-dei-sogni/)
Il cortometraggio è stato inserito nella sezione “Fare
cinema a Bologna e in Emilia – Romagna” del Festival Visioni Italiane che si è tenuto a Bologna – città dove Vito Palmieri ormai da anni vive – dal 25
febbraio al 1 marzo.
Durante la serata di presentazione il regista ha
introdotto il suo lavoro in compagnia del signor Romagnoli: « Dopo 45 anni a fare
l’operatore cinematografico – racconta
Paolo -, passare al digitale per me è stato un leggero problema. Comunque i
risultati ci sono e il nostro piccolo cinema parrocchiale ha riguadagnato un
po’ di spettatori».
Ogni volta che Palmieri posa l’occhio dietro lo schermo
riesce a stupire, incantare e lascia sempre che gli occhi brillino di bellezza.
Per guardare il trailer del corto è possibile cliccare
qui: http://video.repubblica.it/edizione/bologna/l-ultimo-proiezionista-diventa-un-film/192688/191650