L’obiettivo
è ambizioso: un’ora alla settimana di educazione motoria nelle
scuole elementari. Addirittura meglio del ministero dell’Istruzione,
università e ricerca (Miur), che non prevede questa attività.
Coinvolti
tutti gli istituti comprensivi cittadini (un totale di 129 classi e
quasi 2.600 alunni), e 11 associazioni sportive.
Sono i
miracoli di “A scuola
con… sport”, il
progetto regionale che comprende (anche) la promozione
dello sport e delle attività motorio-sportive. Palazzo Gentile –
assessorato allo Sport e alla Pubblica Istruzione – lo ha cercato già
nel 2013, ma dal lungomare Nazario Sauro è arrivata la bocciatura.
Meglio
è andata quest’anno. Candidatura a maggio, prima risposta a ottobre
ma conferma definitiva solo settimana scorsa. Bitonto è arrivata
13esima su 17 proposte finanziate, con un finanziamento di 20mila
euro, più 5 di fondi comunali.
Si
parte domani e si andrà avanti fino a fine dell’anno scolastico per
un totale di 14 incontri e 12 lezioni. Poi sarà tempo di
rendicontare tutto alla Regione Puglia.
«Ci
saranno otto discipline sportive – sottolinea
l’assessore allo Sport Domenico Nacci presentando ieri il progetto –che
abbiamo pensato di ruotare ogni tre incontri. Le lezioni saranno
affidate esclusivamente a personale qualificato che ha già lavorato
con noi e con la precedente amministrazione in modo gratuito, e che
adesso avrà una piccola ma significativa retribuzione».
Dalla
prima alla terza classe i bambini saranno seguiti da un laureato in
scienze motorie, quelli di quarta e quinta si cimenteranno in sport
di massa e lavoreranno con tecnici federali. Tutto si svolgerà
nelle palestre dei singoli istituti (chi le possiede, ovviamente) o
nelle strutture sportive cittadine, mentre gli alunni di Mariotto
faranno sport spostandosi a Palombaio.
«Siamo
orgogliosi di questa iniziativa – dice
ancora Nacci – perché
permettiamo ai nostri bambini di approcciarsi fin da subito alle
pratiche sportive, e di uniformare il trattamento con i diversamente
abili. Faremo di tutto che ogni anno sia stanziata una quota per
farla diventare una pratica comune».