“Far conoscere le donne che hanno
dato un segnale forte alla storia”.
Questo è uno
degli obiettivi della Fidapa (Federazione
Italiana Donne Arti Professioni Affari), come ammesso da Anna Maria Pastoressa, consigliera del
distretto Sud-Est della Federazione.
La sezione
bitontina, rappresentata dalla presidente Maria
Bufano, ha cercato proprio di mettere in atto questa mission venerdì
scorso.
Accolto nel Torrione Angioino, Antonio Caradonio che ha ridato voce a Rose Montmasson, l’unica donna tra i Mille.
Il risultato
delle sue ricerche è “Petali di Rose”, il primo romanzo
del pediatra barese.
«Questo libro è stato una scoperta. – come definito dalla Bufano – Racconta la vita di questa figura femminile
dimenticata, intrecciandola con pezzi di storia italiana».
Nel libro,
infatti, la vita di Rose si intreccia non solo con la storia risorgimentale, ma
anche con la storia più recente, grazie al diario della donna ritrovato prima
da Lord
James Rennell of Rodd e poi da una
studentessa barese.
A ricordarlo è il dottor Angelo Masciale che ha introdotto l’autore
elogiandolo per la sua scrittura semplice e scorrevole, che permette la lettura
tutto d’un fiato.
«La presentazione di “Petali di
Rose” ha subito con il tempo una
metamorfosi. – ha spiegato Antonio Caradonio – Preferisco evitare le domande e le presentazioni standard per far
parlare il libro».
Ed ecco allora che gli attori Monica Boffi e Angelo Michele Di Donna e lo stesso autore hanno interpretato alcuni passaggi
salienti della narrazione, come l’incontro tra Rose e Crispi a Marsiglia e l’ultimo
giorno di vita della donna, morta nel 1904 su una panchina di Roma, dopo il
ripudio del marito.
La serata è stata inoltre allietata dall’esibizione
musicale di Dario Cappiello e Adriano Morea, rispettivamente alla viola
e alla tastiera, e dalla degustazione delle prelibatezze della Società Agricola Apuliense,
azienda tutta al femminile guidata da Lucia Dell’Erba.
L’opera di Caradonio ha conquistato i
lettori di tutta Italia, ma ha anche permesso all’eroina risorgimentale di
essere ricordata a Bari, a Trani e a Polignano.
«Vogliamo caldeggiare per una targa o per l’intitolazione di
una via anche a Bitonto» ha spiegato Maria Bufano
che conta di interfacciarsi con l’amministrazione comunale della nostra città,
assente alla presentazione.