Ancora
un pareggio. Ancora rimpianti. Tanti.
Il
“Città degli Ulivi” si conferma campo nemico per l’Us Bitonto,
che anche ieri non è andato oltre l’1 – 1 (il quarto, dopo quelli
con Mola, Taranto e Trani) contro la Sud Est Locorotondo, in una
partita che avrebbe meritato ampiamente di vincere.
La
partita. Muzio
Di Venere resuscita una squadra che fino a sabato, causa influenza,
era ko. E si affida allo stesso modulo, il 4-3-2-1, con cui ha
sorpreso e battuto il Molfetta settimana scorsa.
Il
primo tempo è per gli amanti della pennichella, perché accade
davvero poco. Il Bitonto fa (anzi, prova a farla) la partita ma fa
girare lentamente la palla, Terrone è assistito poco da Roselli e
Modesto, e sbaglia troppo negli ultimi 16 metri. La Sud Est ringrazia
e si limita a controllare.
A
svegliare i tifosi dal torpore ci pensa proprio Roselli, che al 35′
prova l’improvvisa conclusione da fuori deviata da Cofano (prendete
nome di questo cognome, perché sarà decisivo nella ripresa). Al
41′, invece, improvviso abbaglio di De Palma che serve la palla a
Terrone che entra in area ed è messo a terra dallo stesso difensore
ospite. Sacrosanto rigore che il numero 9 neroverde non fallisce.
Bitonto
in vantaggio e settimo sigillo stagionale per l’attaccante tranese.
Nella
ripresa, i padroni di casa potrebbero subito raddoppiare perché una
punizione velenosa di Roselli crea il caos nell’area barese, che si
salva in affanno. E sempre su punizione. È il 15′, quando un calcio
piazzato di Marini trova sul secondo palo Camassa che indisturbato
batte Moschetto per il pareggio ospite.
Due
giri di orologio più tardi, invece, Rotolo raggiunge anzitempo gli
spogliatoi per una brutta entrata su Giallonardo. È l’episodio che
accende la contesa, che diventa entusiasmante: il Bitonto staziona
nella metàcampo avversaria e prende d’assedio la retroguardia
avversaria; il Locorotondo alza una linea Maginot davanti a Cofano,
baluardo insuperabile e mai pronto ad alzare bandiera bianca.
Tra
il 22′ e il 26′ il Bitonto va vicino al gol tre volte. I pericoli
maggiori arrivano tutti dalla sinistra, dove l’asse Bonasia –
Roselli è indiavolato, mentre sulla destra Capriati è troppo
timido. Dapprima è Terrone a non arrivare sul rasoterra messo in
mezzo da Modesto; poi sono il numero 9 bitontino e Giallonardo a
essere in ritardo sulla palla di Bonasia; infine è Cofano a dire
“no” allo splendido colpo di testa di Modesto che risponde
presente alla invitante palla di Roselli.
L’estremo
difensore barese, poi, è superlativo al fischio finale, quando devia
sulla traversa la botta a colpo sicuro di Modesto, al termine di
un’azione corale davvero bella del Bitonto nata da Campanella e
impreziosita dalla sponda di testa di Giallonardo per il capitano.
È
il segnale che anche questa volta al “Città degli Ulivi” è
giornata no.
Finisce
1 – 1, con i neroverdi che recriminano per aver gettato altri due
punti. A domicilio, quest’anno, è la stagione dei rimpianti e degli
applausi senza bottino pieno.
La
classifica, comunque, continua a sorridere ai neroverdi: 23 punti, 10
in più della penultima e 5 avanti alla quint’ultima.
Salvezza
ampiamente raggiunta.
E domenica si va a Mola, ottava forza del
campionato.
L’analisi. Quella
con il Locorotondo è l’emblema di un Bitonto poco fortunato in casa
perché, così come contro Trani e Taranto, i neroverdi macinano
gioco, occasioni, falliscono di tutto, trovano un portiere eroico e
alla fine devono recriminare. E i numeri spiegano tutto: su 27 punti
disponibili, ne sono stati raccolti sotanto 10. Confortante, però, è
la prestazione, figlia di una squadra in ripresa e che ha trovato una
sua identità precisa.
Negli
spogliatoi. Di Venere è visibilmente amareggiato. «Non
posso rimproverare nulla ai miei –dice – perché
hanno creato tanto e meritavano di vincere contro un avversario che
ha tirato soltanto una volta. In casa non siamo fortunati ed è un
problema, ma la prestazione mi fa essere fiducioso».
Il
segretario generale, Emanuele Santoruvo, guarda il bicchiere mezzo
pieno: «Abbiamo
creato più occasioni delle altre volte ma non siamo stati fortunati.
Rimpianti? Esattamente un girone fa eravamo spacciati, adesso siamo
ampiamente salvi».
Le
pagelle. Moschetto
sv; Capriati 6, Naglieri 7, Campanella 6,5, Bonasia 6,5; Sangirardi
7,5, Piperis 7 (Ventura sv), Giallonardo 6; Modesto 6, Roselli 6,5,
Terrone 6.
Il
migliore. In
un Bitonto che finalmente torna a giocare bene, il direttore
d’orchestra sta a centrocampo. È Giuseppe Sangirardi. Ancora una
volta dispensatore di palloni, geometrie e idee. Infaticabile.