Via
libera alla convenzione “Cuore di Puglia” che manda Bitonto,
assieme ad altri svariati Comuni, dritta dritta all’Expo 2015 e
(ancora) un rigetto delle istanze della ditta Marmo, per una vicenda
che va avanti da oltre 20 anni.
Il
Consiglio comunale di ieri – il primo dell’anno – pacato e senza
grandi scontri verbali tra maggioranza e opposizione, sarà ricordato
per le “pagelle” di Domenico Damascelli al sindaco Michele
Abbaticchio e all’assessore Rocco Mangini. Entrambi, secondo l’ex
vicesindaco, meritano 0 per le deleghe all’Urbanistica (il primo
cittadino) e al Marketing Territoriale (l’esponente di Progetto
Comune).
Batte
il “Cuore di Puglia”. Ma Bitonto che farà? Si
tratta di un percorso iniziato la scorsa estate e concretizzatosi con
il protocollo d’intesa firmato a settembre. Oltre alla città
dell’olio, la convenzione riguarda Acquaviva delle Fonti (capofila),
Adelfia, Altamura, Bari, Binetto, Bisceglie, Bitetto, Bitritto,
Cassano delle Murge, Corato, Foggia, Ginosa, Gioia del Colle,
Giovinazzo, Gravina, Laterza, Lecce, Minervino Murge, Molfetta,
Monteroni, Noicattaro, Palo del Colle, Polignano, Ruffano,
Rutigliano, Sammichele di Bari, Sannicandro di Bari, Santeramo,
Toritto, Triggiano, Turi, Valenzano, Vernole.
Si
pone l’obiettivo di realizzare un progetto che punti a un
miglioramento della qualità dei prodotti alimentari, la ricerca
dell’eccellenza, un’alleanza fra atta a tutelare, in un quadro
istituzionale che favorisca una cooperazione sinergica tra gli enti
firmatari, l’enogastronomia e i prodotti tipici della terra pugliese,
avviare strategie condivise per l’internazionalizzazione dei
prodotti agroalimentari,
partecipando a bandi nazionali, regionali o comunitari che
riguardino i temi della presente convenzione.
Tutto
l’emiciclo bitontino ha detto sì a “Cuore di Puglia”, ma
l’opposizione non ha lesinato riserve.
In
primis quelle di natura linguistico-formale, con Paolo Intini(Partito democratico) che ha sottolineato come la delibera in
questione – presentata dall’assessore Incantalupo, ma che aveva
anche Abbaticchio e Mangini come relatori – «sia
incompleta, piena di errori e di refusi. Perché il dirigente Foti ha
messo due volte la firma in poco meno di un mese? Perchè c’è
urgenza di approvare una convenzione che scade il 31 gennaio?».
Il
capogruppo dei democratici, Francesco Paolo Ricci, ha puntato il dito
contro la non apertura della maggioranza sulla questione. «Abbiamo
appreso soltanto dai giornali che il Comune stava portando avanti
questo progetto – ha
sferzato – e ancora una
volta non siamo stati coinvolti, e arriva in aula dove adesso
dobbiamo soltanto alzare la mano. Chi ha tenuto per troppo tempo le
carte sulla scrivania? La quota di 3mila euro che il Comune deve
versare resterà stabile o aumenterà? Chiediamo che un membro
dell’opposizione affianchi l’assessore nell’iter dei prossimi
passaggi».
Durissimo
anche il forzista Domenico Damascelli, che ha chiesto la ritira della
delega al Marketing Territoriale a Rocco Mangini, e si è detto
sicuro che «questa
iniziativa, seppur lodevole, non darà nessun contributo alla città
perché non c’è nessun progetto per valorizzare i nostri prodotti.
L’Expo non avrà alcun effetto su Bitonto».
Sulle
stesse posizioni anche Francesco Toscano (Udc) e Christian Farella (Gruppo Misto).
Ancora
un “no” a Marmo. Nulla da
fare. Dal Comune è arrivato ancora un altro no a prendere in
considerazione le osservazioni presentate dalla Marmo In sulla
variante integrativa al piano regolatore per gli insediamenti
industriali sulla sp.231. La vicenda va avanti da oltre 20 anni, ed è
tornata in aula poiché il Tar Puglia ha chiesto a Palazzo Gentile di
esprimersi.
«Questa
vicenda – ha tuonato
Damascelli – è
l’emblema di 60 anni di cattiva politica cittadina. Ma dimostra anche
come serva un assessore all’Urbanistica, che si dedichi direttamente
al settore con passione e impegno. Se si ridisegna l’Urbanistica, ne
guadagna tutta la città».
Il
provvedimento passa con 11 voti favorevoli e 2 contrari, in aula
ormai resa deserta da troppi consiglieri andati via.
Napolitano
e l’orrore francese. La seduta
è iniziata con un omaggio di Toscano a Giorgio Napolitano, «uomo
giusto e buono che ha fatto il bene dell’Italia», e
con un minuto di silenzio chiesto da Carmela Rossiello (Forza Italia)
per ricordare le vittime dell’attentato di Parigi di una settimana
fa.