I “Maltesi
Tributo Faber” hanno lasciato il segno nei cuori dei bitontini, sabato
scorso, all’interno del Teatro Traetta.
Vibranti melodie e parole d’autore han teso e mosso le
corde delle emozioni. E’ impressionante quanto al mondo una voce possa
ricordarti perfettamente quella di un’altra persona che hai già incontrato.
Sabato scorso, la voce di Dario Di
Stefano ha ricordato a tutti quella del grande Fabrizio De Andrè.
“I
Maltesi Tributo Faber” sono nati a Bari nel 2009 e da allora possono vantare
quasi un centinaio di date e importanti esibizioni nei più bei luoghi della
Puglia. Perché si chiamano proprio “I
Maltesi”? Il nome della band ci riporta al luogo dove la loro avventura è
iniziata: la Taverna Vecchia del Maltese, uno storico locale barese.
In
occasione dell’anniversario della morte di Fabrizio De Andrè, ricordato anche
come Faber, la band ha pensato di omaggiarlo con un concerto all’interno del
Teatro Traetta. Hanno raggiunto l’esaurimento posti sia allo spettacolo delle
18.30 che a quello delle 21.30.
Il sipario si è aperto sulle note di “Creuza de mä” dell’omonimo album, che
in lingua ligure vuol dire “crosa” di mare, rimandando, quindi, al viottolo di
collina che portava al mare. Faber ci ha raccontato cosa significa tornare a
riva per i marinai, che entrano nella Taverna dell’Andrea a cercare le proprie
radici.
Il pezzo è un’apologia della povera gente in lotta con il destino: chi
è costretto a navigare, deve imparare se vuole sopravvivere. A seguire “Andrea” (in “Rimini”): è uno dei brani
antimilitaristici, ma che contiene anche una storia d’amore omosessuale. E’ la
storia di un “figlio della luna”, vittima della guerra, che soffre per la morte
del suo amato e trova soluzione al dolore con il volo nel “pozzo più profondo
del fondo degli occhi della Notte del Pianto”.
«Noi siamo i Maltesi – ha detto Dario
Di Stefano– e siamo di Bari.
Personalmente io sono un bitontino, partire da ex feto e tornarci da musicista
è davvero emozionante. Per questo ringrazio il Comune di Bitonto, quello di Bari e la Fondazione Fabrizio De Andrè per averci permesso di essere qui».
Uno scroscio di applausi ha accompagnato gli altri brani come “Dolcenera” (in “Anime Salve”), “La guerra di Piero” (in “Volume 3”), “Se ti tagliassero a pezzetti” (in
“L’indiano”), “Amico fragile” (in
“Volume 8”) o “Via del campo” (in
“Volume 1”).
«Non credo che sia possibile
–ha affermato Di Stefano– fare una classifica assoluta delle canzoni
di De Andrè. Tuttavia, credo che ognuno di noi riesca a riconoscere le sue
preferite. La mia è “Verranno a chiederti del nostro amore”».
Il brano
appartiene a “Storia di un impiegato” ed è definibile come una vera e propria
canzone dell’amore. “Continuerai a farti scegliere o finalmente sceglierai”, così
l’impiegato dal carcere invita la sua donna a prendere in mano la sua esistenza
affinchè possa mantener vivo il loro amore. Non poteva mancare un tributo a un
grande della musica che ci ha lasciato qualche giorno fa, Pino Daniele, con “Don
Raffaè” (in “Le Nuvole”). Poi, significativa è stata la scelta del brano “La canzone di Marinella” (in “Volume
3”), interpretata da Mina e che
cambiò la vita di Faber, da avvocato a cantautore.
Insomma, i Maltesi son
riusciti ad interpretare alcuni dei brani conosciuti e non di Fabrizio De
Andrè. Il successo è da attribuire a Dario
Di Stefano, Roberto Antonacci, Giuseppe Bruni, Francesco Corallo, Lorenzo
“Freccia” D’Urso, Angelo Verbena, Dominique Ippolito e Marika Zingaro.
«Ringraziamo oggi domani e sempre Fabrizio De Andrè», ha concluso Francesco Corallo.
Fabrizio De Andrè vive nei ricordi, nel cuore e nelle lacrime di chi sa ancora amare.