Il
Consiglio comunale di ieri è paragonabile a un pranzo domenicale di
25 ospiti che, in attesa di mangiare primi piatti, secondi, frutta e
contorni vari, hanno soltanto assaggiato gli antipasti. Anzi, il
cocktail di benvenuto (mah, insomma…), perché i veri lavori, ieri, si sono svolti
fuori dall’aula, quando per un’ora e mezza i consiglieri si sono
riuniti in un conclave per capire come affrontare i vari punti
all’ordine del giorno.Che non sono noccioline: svariati lavori
pubblici da integrare al Piano delle opere approvato a settembre,
modifiche allo statuto comunale con relativo regolamento degli uffici
e degli spazi, gli immancabili debiti fuori bilancio. E, a parte le
opere e i debiti, tutto è stato rimandato a lunedì e martedì,
quando si giocherà a fare sul serio e in campo entrerà anche l’Aro.
Conclave
fiume e inizio ritardato. I
lavori partono
quando gli orologi segnano le 10.30, 90 minuti – una partita di calcio, in pratica – dopo l’orario fissato. Il
clima sembra essere disteso, perché nel conclave preConsiglio si è
deciso che la bagarre sarà celebrata sotto l’albero natalizio.
Inevitabile,
allora, che i primi 5 punti all’ordine del giorno (progetti
definitivi per il Centro tecnologico da realizzare nella zona
artigianale, i lavori al canale di Mariotto, gli interventi di
recupero e di risanamento funzionativo per la scuola Don Tonino Bello
di Palombaio, progetto di smaltimento delle acque metereologiche per
il sottopasso di via Santo Spirito e più quello di ampliamento della
stazione cittadina della Bari-Nord) e opere di circa 8 milioni di euro, sono approvati all’unanimità in
un battito di ciglia.
Modifiche
allo statuto, male la prima. Si
inizia a fare sul serio quando sul tavolo arrivano le modifiche allo
statuto comunale che, essendo una sorta di legge fondamentale, ha
bisogno di una procedura aggravata per essere cambiato: il voto dei 2/3 dell’aula alla prima votazione, altrimenti maggioranza
qualificata per due volte alla seconda e alla terza votazione.
«Il
punto fondamentale del provvedimento – spiega
il segretario generale Salvatore Bonasia – è
la scomparsa dei dirigenti (attualmente
sono tre, di cui uno è di extra funzione organica, uno promosso a
categoria D e l’altro per mobilità, più il segretario generale) e l’arrivo al loro posto di funzionari con posizione apicale. Le
modifiche sono necessarie sia perché il segretario generale non può
svolgere compiti che adesso,
secondo l’attuale normativa, sarebbero incompatibili con la sua
funzione, sia per ragioni di carattere finanziario e di
razionalizzazione degli uffici pubblici, sia perché le figure
dirigenziali si sono andate via via depauperando negli ultimi anni».Va
da sé che, con la cassazione dei dirigenti, anche i settori comunali
(ora sono 8 più le unità fuori settore) saranno riviste e
diminuiranno.
Secondo
il vicesindaco Rosa Calò, invece, le modifiche vanno accettate perché
«abbiamo
puntato sulla valorizzazione delle competenze del personale».
L’opposizione,
però, non ci sta e vota contro, limitandosi però soltanto a lievi critiche. Almeno per il momento. «Il
Partito democratico vota no – annuncia
il capogruppo Francesco Paolo Ricci – perché
non ha avuto tempo per analizzare il provvedimento». Discorso
uguale per Francesco Toscano (Udc), mentre Domenico Damascelli (Forza
Italia) è più sferzante e parla di «irritualità
comica, perché il fatto che si è messo lo stesso provvedimento già
all’ordine del giorno dei Consigli di lunedì e martedì fa capire
che già si era previsto il nostro voto negativo. Abbiamo chiesto un
tavolo prima tecnico e poi politico, ma ci è stato negato. Votiamo
no per protesta». Anche Christian Farella (Gruppo Indipendente) è sulla stessa linea
dell’ex vicesindaco.
Modifiche
statutarie rinviate allora: 14 votano sì, 6 no. Troppo pochi
rispetto ai 17 necessari. Se ne riparlerà lunedì e martedì, e
stessa sorte tocca ai criteri generali sull’ordinamento degli uffici
e dei servizi.
Debiti
fuori bilancio. Il
Consiglio in pratica finisce qui, perché c’è solo il tempo di
approvare l’iscrizione di nuove associazioni (Res ludica, Spazio
collettivo, Dea, La mano di Igea) nel relativo albo e per votare i
debiti fuori bilancio. Rimandato anche il regolamento sulle riprese
audiovisive del Consiglio comunale.
Il
cocktail di benvenuto è bevuto. Da lunedì tutti seriamente a
tavola.