Si è tenuta lunedì, a Bari, la seconda seduta del consiglio metropolitano, durante la quale è stato finalmente approvato il suo statuto. La lunga discussione ha portato all’approvazione di tutti i 42 articoli del documento, che regoleranno il funzionamento del nuovo ente a partire dall’inizio ufficiale dei lavori nel prossimo mese: funzioni, competenze, personale, costi e tanto altro.
L’ultimo passaggio verso la definitiva approvazione dello statuto è la valutazione della Conferenza dei sindaci, in programma domani.
Un risultato per il quale il sindaco metropolitano Antonio Decaro ha espresso la propria soddisfazione per aver rispettato la scadenza del 31 dicembre e perché Bari è la seconda città metropolitana italiana, dopo Firenze ad approvare lo statuto.
«Mi sento di poter esprimere un giudizio positivo a riguardo. Le istanze pervenute dai singoli territori sono state nella gran parte considerate e rispettate, attraverso lo strumento della pianificazione strategica e territoriale» invece il commento del consigliere Franco Natilla (Pd) che si augura che i documento sia approvato celermente sia dalla Conferenza dei sindaci che dalla Regione, «affinché il nuovo ente possa diventare uno strumento a servizio dei cittadini».
Dello stesso parere è il suo collega e sindaco di Bitonto Michele Abbaticchio che assicura che le proposte dei singoli comuni e delle associazioni di comuni sono state valutate nella redazione della norma più delicata, vale a dire l’articolo 9 sulla pianificazione territoriale.
«Il Consiglio Metropolitano, ieri sera, ha approvato lo schema di statuto che apre, per la prima volta, ai Sindaci e ai Comuni singoli o associati la possibilità di elaborare un piano strategico di portata provinciale, pur non essendo rappresentati nel massimo suo consesso – riferisce Abbaticchio sulla propria pagina Facebook – Una seduta terminata dopo cinque ore di approfondimenti, in occasione della quale è stata anche ribadita la volontà di contrastare la tassazione IMU sui terreni agricoli con apposito ordine del giorno. Due segnali importanti di vicinanza al territorio e al policentrismo annunciato. Lo statuto, al fine di monitorare le azioni concrete del nuovo Ente ed estendere ulteriormente i termini per la massima partecipazione alla sua implementazione, sarà obbligatoriamente rivisto dopo quindici mesi, come da apposito articolo».
Il primo cittadino, inoltre, intervenuto per una dichiarazione di voto per conto della maggioranza di centrosinistra, assicura di aver considerato anche alcune proposte che erano state avanzate dalla Consulta del Volontariato, come l’obbligo di interpellare la Conferenza dei sindaci su determinate tematiche.