Dopo settimane d’inspiegabile silenzio, si accendono i riflettori
della cittadinanza e della politica sulla presenza della brigatista Barbara
Balzerani a Bitonto, per la presentazione del libro “Lascia che il mare entri”.
A scatenare polemiche e riflessioni è stata la lettera di una docente
indignata, che con parole dure e finalmente “pensate” ha ricollegato le
nefandezze della terrorista all’assassinio del carabiniere bitontino Michele
Tatulli.
“Sono stato raggiunto solo ora
dal dolore della famiglia del compianto agente Tatulli, al quale noi stessi
abbiamo avuto l’onore di dedicare un monumento in Piazza Caduti del Terrorismo.
Non abbiamo vagliato la proposta specifica, non abbiamo concesso alcun
patrocinio, non siamo stati presenti durante l’incontro. Sono vicino alla
famiglia e addolorato dallo sconforto provato”, commenta il sindaco Michele Abbaticchio. E, fatta salva la
buonafede di Gianluca Rossiello, organizzatore dell’evento letterario,
continua: “L’opera di Gianluca Rossiello,
infaticabile e “idolatrato” cittadino attivo da parte di alcuni che
vorrebbero metterlo oggi alla gogna mediatica, è da noi invece riconosciuta”.
Parole durissime arrivano anche dal consigliere di Forza Italia Domenico Damascelli, che ha ricordato
l’impegno della giunta Valla nell’intitolazione di una strada all’agente
Tatulli nel 2010, evento che si celebrò alla presenza di alte cariche dello
Stato.
“Rabbrividisco al pensiero che
Bitonto abbia accolto e ospitato l’assassina di un suo figlio”, scrive
Damascelli, “ci sono voluti trent’anni
affinché il Comune di Bitonto onorasse finalmente, nell’anno 2010, la memoria
del giovane bitontino con l’intitolazione di una strada e con una cerimonia
solenne alla presenza di alte cariche dello Stato, dei vertici della Polizia,
delle associazioni e di alcune scuole cittadine, per ricordare un nobile
esempio di elette virtù civiche ed alto senso del dovere e trasmettere il
significato del suo sacrificio alle future generazioni. Oggi, ahimè, la memoria
di Michele Tatulli è stata offesa dalla presenza imbarazzante e inopportuna di
chi aveva fatto parte di quel commando di brigatisti che sparò ai servitori
dello Stato”.
Altrettanto sconvolto si dichiara Giuseppe
Fioriello, consigliere dell’Italia dei valori. “Accade solo a Bitonto che un’assassina venga ospitata nei salotti letterari,
scoprendola scrittrice”, commenta, “ricordo,
come se fosse ieri, quei giorni concitati in cui mi chiedevo cosa fosse
successo a Michele e nessuno mi rispondeva. Avevo solo otto anni. A rivederlo
oggi, nelle foto, mi sembra come un personaggio risorgimentale, con quella
barbetta. Ed è così che lo voglio ricordare, come il simbolo positivo di quegli
anni di piombo”.
Si difende, però, Gianluca Rossiello della Libreria del Teatro. Pur amando molto la storia di quegli anni, pare che non fosse a conoscenza del coinvolgimento della Balzerani nell’omicidio di Michele.
“Sono io, come libraio, che ho invitato l’autrice per presentare il suo ultimo libro – spiega – sono naturalmente a conoscenza del suo passato ma sinceramente non sapevo avesse fatto parte del commando dell’attentato al nostro concittadino Tatulli. Se l’avessi saputo, per quanto io sia affascinato dalla storia di quegli anni, dal fermento politico “anche estremo” di quel periodo (il che non significa che io giustifichi l’operato delle BR), non l’avrei invitata. Di questo mi scuso pubblicamente con la famiglia”.
Intanto, mentre ieri sera la citta si mostrava luccicante, sul
monumento dedicato a Michele in Piazza Caduti del Terrorismo è apparso un foglio
bianco con due parole significative: “Scusaci.
La tua città”. E fa sorridere d’amarezza constatare come sia stata una
rappresentante della “buona” scuola a smuovere l’indifferenza di un paese
assopito. La politica, come sempre impegnata in affari ben più importanti, si è
espressa con qualche giorno di ritardo.