“Calo affluenza ? Un fatto secondario…Il fatto che non ci sia stata una
grande affluenza è un elemento che deve preoccupare e far riflettere ma che è
secondario perché checché se ne dica non tutti hanno perso…Il mio partito ha
vinto 5 a
0. Oggi una qualsiasi persona normale dovrebbe essere felice. Il risultato è
molto importante in Emilia Romagna e in Calabria”.
La bandiera che la
“sinistra” aveva per tutta la storia repubblicana tenuta, fieramente, innalzata
in emilia – romagna nelle ultime elezioni regionali, forse, è stata,
definitivamente, ammainata. Il 37,67 degli aventi diritto al voto s’è recato
alle urne, meno della metà degli elettori, tanto da determinare la crisi di una forma originale, inimitabile
di consentire a un progetto politico, alla strategia di una forza politica. Per
spiegare tanto evento alcuni politologi nostrani hanno addossato la
responsabilità ai cosiddetti ”corpi intermedi”: le cooperative, i sindacati, il
partito di stampo tradizionale che animavano, vivificavano, irrobustivano,
integravano la società emiliana e non solo.
L’autocrate renzi, non “in
pectore”, “sed” nei fatti, avrebbe operato quella che i politologi, di cui
sopra s’è Detto, hanno chiamato “disintermediazione”, cioè il “baypassare” i
corpi intermedi, rivolgendosi, direttamente, al popolo (o alla plebe ? Ai
nostri 25 Lettori la risposta ai nostri angosciosi Dubbi); di qui l’
irritazione di essi, sì da scoraggiare nei loro adepti, associati il Piacere di
essere Elettori Attivi e, quindi, l’ Esercizio della Sovranità Popolare, dalla
Costituzione Italiana Sancita. Comunque, l’astensione dal voto ha toccato
picchi di gravità assoluta, ché c’è da chiedersi a quale livello di
rappresentatività popolare possano aspirare i due “carneade” che sono stati
eletti in emilia – romagna e in calabria, se il 49 % di bonaccini e l’oltre il
60 % di oliviero devono essere
contestualizzati nel 37, 67 % dei
votanti in emilia-romagna e nel 40% dei votanti in calabria?
“Igitur”, sia in
emilia – romagna, che in calabria lo scandaloso astensionismo non è stato un
agire politico degli emiliani e dei calabresi neutro, ché in Democrazia, Regime,
fortemente, “liquido”, in quanto i cittadini scelgono come, quando farsi
rappresentare, i gradi di libertà nel dare concretezza al loro sovrano potere,
si può elargire il consenso o negarlo
agli aspiranti “ghe pensi mi” con la crocetta su una scheda o andando a sciare,
se ci riferiamo alla stagione in corso.
Amava ripetere winston churchil: “E
stato detto che la democrazia è la peggiore forma di governo ad eccezione di
tutte le altre forme che sono state sperimentate di volta in volta”. La
singolarità politica dell’emilia – romagna sta nel fatto che, come in passato,
giammai, poté separare il suo destino
dal pci, così, ancora oggi, non può separarlo dal pd, sia pure figlio degenere
del pci che, pure,”invitus”, malvolentieri, per forza maggiore, non può non avergli lasciato in eredità ”la
sua presenza capillare sul territorio, la sua ramificazione sociale nelle
associazioni, nei sindacati, nelle cooperative”.
“Igitur”, l’astensionismo è
stato un forte botto di rifiuto da parte della numerosa, mai doma, componente
del pci emiliano nei confronti della schizoide presenza di renzi e dei suoi proconsoli
e amazzoni sulla scena politica italiettina e della inequivocabile sterzata a
destra, da lui sponsorizzata, del pd, il più forte partito italiettino. Da
Giuseppe Dozza a stefano bonaccini, figura anemica di rosso, come il suo romano
attuale punto di riferimento, ché
bersani a cavallo, era stato bersaniano e chi sa cos’altro, ancora, sarà, se il
vento favorevole al putto fiorentino dovesse cambiare. Egli sarà il nuovo governatore della regione
emilia – romagna, pur sfiorato dal reato di aver sperperato fondi statali,
destinati al finanziamento della politica, in regali, viaggi, cene luculliane;
pur percepito dagli astensionisti infognato in un blocco indistinto di
“posatori di deretani”, appartenenti a tutti i partiti, sugli scranni della
regione emilia – romagna che avevano tradito il patto di fiducia con i Cittadini
Elettori.
Ecco, il “vaffa” degli astensionisti a tutti i partiti, al premier e
ai, diversamente, da lui colorati solo nella ufficialità della lotta per la
spartizione delle seggiole regionali. Un anonimo Lettore del “corriere della
sera” online ha, così, Commentato le reiterate, idiote (“idiotes” in greco
significa uomo privato, chiuso in se stesso e nei suoi meschini progetti, in
contrapposizione a Uomo, autenticamente,
Pubblico) manifestazioni di gioia di renzi per essersi accaparrate 5 regioni:
”Io leggo:’abbiamo vinto, grugnisce renzi, me ne frega niente”, del calo del
viatico popolare alle urne; del fatto che nell’italietta, diciamo NOI, sono in
aumento gli ultrascettici sulla volontà, sulla capacità di molti mediocri
attori in politica di cambiare le cose nell’Interesse Generale, per il Bene
Comune.
Abbiamo, poco sopra, Citato Giuseppe Dozza. Egli ebbe la Fascia di Sindaco di
Bologna dal generale inglese hume nella primavera del 1945 e Lasciò la Carica di Primo Cittadino
al Compagno nel pci Guido Fanti, dopo che gli Elettori Bolognesi Gli avevano
Confermato la Fiducia
in ben 5 Elezioni Amministrative consecutive, Raccogliendo anche il Voto di
Elettori, ideologicamente, distanti dal suo partito. Così, dopo 21 anni, Finiva
la lunga Era di un Grande Sindaco, Uomo Onesto, Amministratore Integerrimo e
Capace, Artefice di un’Isola Felice che sarà il Modello (e, forse, lo è
tuttora) di Buona Amministrazione. In emilia – romagna, chiuse le urne, al
termine degli scrutini, si è, sempre, andati alla ricerca non di chi avesse
vinto o perso,”sed” dato di affollamento alle urne, ché andare a votare era
sentito oltre che come un Dovere Civico, Imperativo Etico, un Comandamento
Religioso. Votare per il pci e dopo per il pd era, quasi, un Dogma. In un certo
senso, nell’ultima tornata elettorale si è avuto, scaturito da una maggiore
Razionalità Politica, un processo, dal alcuni politologi chiamato di
“laicizzazione” del votante di sinistra, causato dal trauma del “patto del
nazareno”: il segretario del pd, matteo renzi, poi divenuto presidente del
consiglio, s’incontra, alla maniera dei carbonari, con berlusconi, il maggiore
responsabile del ventennale disastro economico, etico, politico, culturale della
nazione italiettina, dal quale, forse, giammai, ci risolleveremo, e insieme stilano e
calendarizzano una serie di pseudoriforme, che in realtà si rivelano una
“miscellanea” di “do ut des” ché il pregiudicato di arcore conservi senza
troppi sussulti ispettivi da parte della magistratura e della guardia di
finanza il malloppo delle sue aziende e il conterraneo del Divino, in nulla
pari al Divino, sia agevolato al personale rafforzamento del potere, che s’è
preso “col gesso”, Direbbe Machiavelli. Per cui, grazie alle idiozie dette e fatte da renzi, il votante
emiliano di sinistra, ieri, dogmaticamente, pendente dalla bocca dei dirigenti
del suo partito, oggi, non dà più niente per scontato: ha valutato l’offerta
politica di renzi; il quoziente intellettivo e intellettuale del candidato, da
lui proposto a guidare la regione; ha misurato il grado di delusione che gli
amministratori e i consiglieri regionali del pd gli hanno inferto con lo
sperpero per uso, miserabilmente, micragnosamente, personale del denaro
pubblico; non ha votato contro il pd, ma con altri 700 mila elettori ha
disertato l’urna. Ecco, spiegato il processo di laicizzazione del votante
emiliano di sinistra, la cui partecipazione al voto in passato si è attestata
sino ai vertici del 96, 6 %. Inoltre, renzi ha mostrato, nella sua
inarrestabile megalomania (i nostri 25 Lettori hanno notato che, quando incede,
ci fa riandare al predappiano: a passo di carica e inappuntabile petto in fuori
?) ha mostrato una miopia politica non giustificabile. Infatti, come si fa in
tema di Lavoro a disattendere gli Art. 1 e 3 della Costituzione nostra e,
quindi, a mettersi, sì da farsi terenziano punitore di se stesso, contro la
“cgil” della camusso, che solo in emilia -romagna conta ben 800 mila iscritti ?
Se ci rifacciamo a quanti voti il pd ha perso in emilia – romagna (700 mila),
lo zampino della segretaria generale del sindacato di sinistra non può essere
passato sotto silenzio. Idiotamente, come fa renzi, non si può dire che la
mancata partecipazione degli emiliani al
voto sia un problema secondario ché il Voto è il Presupposto Fondante della
Democrazia, tra l’altro, insito nell’etimologia del Nome: “Demos” e “Kratìa”.
Non c’è bisogno dell’analisi del sangue per capire che renzi è il sostituto,
anche d’imposte, di berlusconi: basta porre mente a ciò che dice e fa, i
compagni di merenda che si sceglie, che privilegia: i padroni, non i sempre più
schiavi, dal momento che la tutela dei lavoratori è vieppiù messa in
discussione dalla riforma del lavoro di renzi e poletti che non tiene conto del
fatto che sulla Sicurezza del Lavoro Si Fonda la Stabilità di una Società
Felice. Quale che sia l’alea del mercato, i suoi ondeggiamenti non si può,
assolutamente, immaginare, pensare che, in caso di contingenze negative, i padroni
di qualsiasi intrapresa possano proclamare: ”la
festa è finita”(com’era solito borbottare gianni agnelli) e far pagare
le negatività, gli errori, le ruberie della massoneria finanziaria globale a
coloro che dal lavoro traggono una dignitosa sopravvivenza. Al netto della
cattiva poesia con cui renzi e poletti coprono le loro bugie, l’abolizione
dell’Art. 18 dello “Statuto dei Lavoratori” a tanto s’indirizza. Paul Fitoussi
Denuncia che nell’eurozona si possono cambiare i governi (da venti anni nell’italietta:
berlusconi, prodi, d’alema, monti, letta, renzi) ma non la politica: come i
suoi predecessori renzi è il cane di compagnia della cancelliera tedesca in
economia, della quale si decide a bruxelles su ispirazione di berlino, e in
politica estera dell’inquilino provvisorio della “casa bianca”. Da ciò
l’accresciuto disinteresse degli italiettini per l’urna nella quale si sceglie
per una democrazia formale, non sostanziale; per una democrazia mutilata dal
fatto che i destini della nostra nazione si deliberano non nei nostri “palazzi”,
ove facciamo fare la vita da nababbi a una miriade di “fidi” che si sa,
giammai, saranno fedeli al popolo italiettino. Dall’inizio di questo nostro
Scritto abbiamo Parlato di sinistra. Ma cos’è la sinistra, cosa significa essere
di sinistra ? Per parafrasare Norberto Bobbio una Politica di Sinistra Mira,
come Assevera l’Art. 3 della nostra Costituzione, a Rimuovere gli ostacoli che
rendono gli uomini, irrimediabilmente, meno uguali tra loro. Sin
dall’antichità, continua Bobbio in “Uguaglianza stella polare”, s’è pensato che
il maggiore ostacolo all’uguaglianza tra gli uomini fosse “il terribile
diritto” della proprietà individuale e, quindi, l’aspirazione antica
dell’autentica Sinistra è stata la Collettivizzazione,
soprattutto, dei mezzi di produzione. Rousseau
S’Interroga sull’origine della disuguaglianza tra gli uomini e Conclude
che essa ha avuto inizio quando il primo uomo ha recintato il suo podere e ha
dichiarato: ”questo è mio”. Allora, la Sinistra Ideale, come la Repubblica Ideale,
non esistono e non esisteranno in nessun luogo. Esse, come Lamentava ne “La Repubblica” di Platone Glaucone a Socrate, erano
vere, sono vere, saranno vere solo “nei nostri discorsi”. Egoista, individualista
(tal è educato nella famiglia che nel suo dna gli inculca l’inabilità alla esteriorizzazione
verso l’altro), anche, l’uomo che non ha: lotta per avere, sia pure in minima
parte, ciò che i pochi sul pianeta hanno in quantità oscena e, quando ha
qualcosa, quando con le sue lotte conquista un po’ di prestigio in conseguenza
dell’avere qualcosa, pretende, improvvisamente, di appartenere al “popolo dei
signori”. NOI non Ci siamo, mai, fidati, specialmente, dei cipputi (comunisti
durante le 8 ore lavorative, democristiani a pranzo, fascisti a letto),
interiormente, inquinati, consapevolmente o non, dal “mos” elaborato dagli
“optimates” per irreggimentarli, schierandoli contro l’Apparire di qualsiasi
Diversità e, oggi, loro e la loro prole dai disvalori consumistici propalati
dai tubi catodici berlusconiani. Latinamente, non possiamo più credere alla
chimera della “Sinistra”, dai sinistri sbandierata, illuminando del loro essere
al mondo, dei loro propositi, delle loro speranze solo ciò che a loro conviene
e oscurando ciò che, gratta gratta, li fa “simillimi” a chi, “apertis verbis”,
bisogna riconoscerlo, come il salvini, dice che lo stivale appartiene agli
italiettini; che bisogna cacciare dalla “sua patria” la folla di coloro che si
sono salvati dai naufragi nel mediterraneo, scappando dalla fame, dalla guerra,
dalla disperazione. Jean Paul Fitoussi, il Mentore della Battaglia contro
l’austerità nell’eurozona, ha Elaborato il “Teorema del lampione”: Un tizio
cercava le chiavi sotto un lampione, non perché le aveva perse lì, ma perché
quello era l’unico punto illuminato della strada. Noi non cercheremo, mai, la
“Sinistra” là dove la Storia
ha Decretato che in quel tempo, in quello spazio, in quegli uomini, fosse,
veramente, il Sole dell’Avvenire, o Si stagliasse l’Uomo Nuovo. Cosa
congetturare, a maggior Ragione, di un piccolissimo, qual è renzi, che pretende
d’essere “novus” e di poter venire a
capo degli annosi problemi dell’italietta costretta, “hodie”, tra squali quali
la merkel e obama ? “Novus”, sì, ma alla maniera di cicerone, dei suoi complici,
dei suoi accoliti, dei suoi scagnozzi!