Ieri, all’interno dell’Aula Magna della Basilica dei Santi Medici, ha avuto luogo la
presentazione di “La stòrie de re Sànde Mìidece” . Ha moderato l’incontro la Prof.ssa Carmela Minenna, che con minuzia ha scandagliato il nascente
prodotto di Antonio Sicolo e Chiara Cannito.
«Quello dei Santi
Medici è un vero è proprio fenomeno-ha dato il benvenuto Carmela Minenna–perché capace di scardinare le emozioni e la cultura, di riunire
uomini. Celebriamo, stasera, la nascita di un nuovo prodotto: “La stòrie de re
Sànde Mìidece”». La storia dei Santi Medici è stata raccontata per la prima
volta con un fumetto e nel dialetto bitontino, con annessa
traduzione in italiano. E’ una sorpresa, tra storia e leggenda, che ha unito i
cittadini nell’Aula Magna dei Santi Medici: «Non è la prima volta che ci riuniamo all’interno del santuario per
respirare cultura- ha sottolineato Carmela–.E’ paragonabile ad un cantiere della
socialità e dell’accoglienza,ma è anche una fucina editoriale». Nasce
spontaneo il voler conoscere la filosofia che sottende il santuario, perciò la
parola è stata concessa al padrone di casa, Don Ciccio Savino: «Sono
contento che questo evento lo viviamo proprio oggi, alla conclusione della
festa dei Santi Medici. Tentiamo di considerare il santuario come una clinica
dello spirito e del corpo. In venticinque anni abbiamo sempre cercato di non
renderlo solo luogo di pietà popolare, ma anche di cultura, ricerca del senso
dei nostri bisogni, luogo in cui la speranza è una scelta di vita». E ha
continuato:«Ci stiamo rendendo conto che
anche nella pietà popolare si sta creando una rottura tra le generazioni. Sono
convinto che questo fumetto possa far del bene. Così si va a salvaguardare il
patrimonio dialettale che rischiamo di perdere e a porre un grande aiuto alla
patologia della trasmissione dei saperi fra giovani e adulti». Accogliendo
queste parole come un incoraggiamento, si è sottolineato il valore non solo
religioso, liturgico e fideistico del fenomeno dei Santi Medici, ma anche
economico e turistico. Presente nell’ Aula Magna anche Rino Mangini, assessore al marketing territoriale: «Effettivamente la festa dei Santi Medici è
un momento di grande comunità, legato alla nostra storia e al nostro futuro.I
riti ad essa legati, per chi ci guarda da fuori, son meravigliosi e ricchi di
fascino. Nel giro di pochi anni questo fenomeno si è esteso oltre la Puglia».Ha aggiunto:«Mi impegnerò a distribuire
questo libro nelle scuole affinchè possa passare questa storia tra i ragazzi in
una forma interessante. Far parlare i Santi in dialetto bitontino accorcia le
distanze. Col fumetto è stata restituita una Bitonto sognante e pulita». Il
culto dei Santi Medici è proiettato al futuro, ma deve necessariamente poggiare
su un passato che va salvaguardato e rispettato. Seguendo questa linea di pensiero,
è nata “La stòrie de re Sànde Mìidece” ,
novità per i bitontini e secondo nella stessa forma in Puglia, dopo “La
stòrie de Sànde Necòle”. Fondamentale
è stata l’intraprendenza editoriale di Paolo
Azzella, grafico ed editore di Quorum Italia SpA: «Sono molto contento e orgoglioso per la nascita di questo prodotto. In
questo periodo in cui incombe l’evoluzione tecnologica, trasferire il culto dei
Santi Medici in maniera tradizionale alle nuove generazioni è importante. Il
fatto che sia anche in dialetto permette uno scambio culturale».Ringraziando Ulixes e chi ha reso possibile tale lavoro, ha aggiunto: «E’ il numero uno di Quorum sul territorio e
si spera ci sia un seguito». Siamo lontani dal definire il fumetto come
figlio della letteratura dell’infanzia, soprattutto per quel che hanno creato
Antonio Sicolo e Chiara Cannito con i loro collaboratori. Le radici vanno
ricercate nella letteratura occidentale, ma soprattutto in un testo greco
risalente al X sec d.C, tradotto da Nicola
Pice, coordinatore scientifico di questa novità editoriale. «C’è un eco del codice del X sec d.C, che era
un racconto dei miracoli dei Santi Medici. Al di là di quanto conosciuto,
nell’introduzione era spiegata la loro importanza. Di matrice greca è
l’espressione del valore salvifico di cristo e non dei Santi in prima persona».
«Qui si era nicolaiani per la vicinanza con Bari fino alla prima metà del ‘700,
poi accanto al culto della Patrona si è coltivato quello dei Santi Medici.
Diffondendo questo fumetto, salvaguardiamo al nostra identità». “La stòrie de
re Sànde Mìidece” è l’addizione di plurime competenze, soprattutto quella
storico-artistica dell’autore Antonio Sicolo e letteraria di Chiara Cannito. «Ho accolto con molto entusiasmo questo
lavoro- si è presentato il Dottor
Sicolo–perché mi sto occupando anche
della rappresentazione artistica dei Santi Medici. A Bitonto, credo sia
possibile creare la cittadella cosmediana, seguendo le orme di quella
nicolaiana, per il datato patrimonio
artistico». «Ho messo a fuoco le mie competenze nell’elaborazione del fumetto,
visto come branca della storia dell’arte e veicolo per la comprensione del
corpus agiografico. Il mio compito è stato quello di creare il contest degli
episodi studiati da Nicola Pice per la sua traduzione». La Dott.ssa Chiara Cannito ha spiegato
anche il suo ruolo: «Evidenzio
l’importanza del lavorare insieme, della coralità e di far rete. Rappresento
colei che può offrire il prodotto sul piano didattico e che ha contribuito
nella produzione letteraria. “La stòrie de re Sànde Mìidece” verrà diffuso da
gennaio nelle scuole». Durante la presentazione del fumetto, son stati
letti alcuni passi: la versione dialettale da Nicola Bastiani e quella italiana da Raffaele Romita. Giuseppe
Sansone,fumettista della Disney, ha prodotto le tavole illustrate a colori
dell’opera e ha offerto ai presenti una riproduzione istantanea di uno dei due
Santi.