Presagi. Si chiama così lo studio sulla prevalenza della sensibilità al glutine in età pediatrica, che l’Università di Bari (Unità Operativa di Gastroenterologia pediatrica dell’Ospedale pediatrico “Giovanni XXIII”) condurrà nei prossimi mesi in Puglia, partendo dalla popolazione scolastica di Bitonto, Mariotto e Palombaio.
Il progetto scientifico, al quale il Comune di Bitonto ha aderito concedendo il patrocinio, coinvolgerà tutti gli studenti delle scuole cittadine, dall’infanzia alle superiori, chiamati a rispondere in forma anonima ad uno specifico questionario messo a punto a livello internazionale.
Lo studio, infatti, prende le mosse dalle evidenze di un’indagine similare condotta in Inghilterra, che ha quantificato nel 10% la frequenza di disturbi glutine-correlati nella popolazione adulta, e rientra tra le iniziative promosse dal Dipartimento di Biomedicina dell’Età Evolutiva dell’Università di Bari nell’ambito della Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e adolescenza che si celebra il 20 novembre per ricordare la Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia, tra i quali un posto di primo piano è assegnato proprio al diritto alla salute.
La ricerca barese si baserà su un campione molto più numeroso di quello utilizzato per lo studio sulla popolazione adulta e permetterà per la prima volta nella letteratura scientifica di stabilire se e quanto sia presente in età pediatrica la sensibilità al glutine non celiaca (NCGS), che rappresenta insieme alla celiachia e all’allergia al frumento la terza forma di disturbi collegati al consumo di glutine. Si tratta di disturbi di origine gastro-intestinale (dolore di pancia, gonfiore, alterazione dell’alvo) e non gastro-intestinale (senso di mente annebbiata, prurito sine materia, astenia, mal di testa, senso di affaticamento), per i quali sempre più spesso, come rilevato da recenti studi scientifici, si fa ricorso a una dieta senza glutine [meglio nota con la sigla inglese Gluten Free Diet (GFD)].
Il team di ricerca, coordinato dal prof. Ruggiero Francavilla, medico gastroenterologo e ricercatore universitario, e composto dalla dott.ssa Stefania Castellaneta, medico dell’Unità Operativa di Pediatria all’Ospedale San Paolo di Bari, dalle laureande in Medicina e Chirurgia Valentina Gasparre e Francesca Arezzo e dalla laureanda in Dietistica Giulia Paterno, ha incontrato questa mattina a Palazzo di Città dirigenti e docenti referenti delle scuole cittadine, per illustrare l’iniziativa e organizzare le attività che saranno realizzate in collaborazione.
È stato concordato di avviare tra la fine di novembre e primi giorni di dicembre la somministrazione del questionario, con il coinvolgimento diretto delle famiglie, alle quali lo studio si rivolge in modo particolare. Oltre a definire la frequenza della sensibilità al glutine non celiaca, l’indagine si prefigge, infatti, lo scopo di offrire a quanti riferiranno una sintomatologia glutine-correlata o anche solo sintomi sospetti una consulenza medica gratuita, per la definizione di un eventuale iter diagnostico presso il centro di Gastroenterologia Pediatrica dell’Ospedale Pediatrico Giovanni XXIII di Bari.
Nell’introdurre i lavori della giornata la vicesindaco Rosa Calò ha sottolineato l’importanza di questa collaborazione che“rappresenta una valida opportunità per la popolazione in età pediatrica, offrendo a tutte le nostre famiglie con figli in età scolare l’occasione di rilevare le condizioni di salute legate all’alimentazione dei propri figli, usufruendo in maniera del tutto gratuita di un qualificato supporto medico-scientifico”.