Cosa è un pregiudizio? Un giudizio a
priori basato su argomenti inconsistenti, sulle apparenze o su una conoscenza
indiretta di ciò che si parla.
Einstein diceva che “è più facile spezzare un atomo che un pregiudizio”.
Comincia con questa lunga e profonda
riflessione, con un grillo parlante – nelle vesti di Federica Monte – con una maschera bianca, il volto di uno, nessuno
o centomila di noi, la commedia teatrale “Mio
figlio è una Star”, nata dalla penna giovane di Carlo Pice, supportato della sua associazione “Amici per la crepapelle”.
Si parte dalle solite bagarre familiari.
Fabrizio
Decaro, giovane star,
figlio di Caterina, interpretata da Anna Bruno, e Lello, Giovanni
Garofalo, è in viaggio: un lungo ritorno a Bitonto dopo
anni passati ad Holliwood per coronare il suo più grande sogno, diventare un
attore.
Ma il ritardo dell’aereo mette su tutta
una serie di piacevoli equivoci, che danno vita a battute in vernacolo e luoghi
comuni.
Lo zio Paoluccio, Pinuccio Cortese, conosce la bella Ramona, Daniela Schiavone, al Motorshow di Bologna e per tenersela stretta fa sue le
proprietà del fratello Colino (e padre
di Caterina), Emanuele Giampalmo.
Il
passo per scoprire la verità sarà breve, e la sua storia si incrocerà presto con
quella della coppietta di Gemma, Angela Desario,eGustavo
La Morte, Carlo Pice, che – mai ruolo
fu più indovinato – fa il becchino.
Così,
mentre la mamma di Gemma, Finella, interpretata da Nella Mongiello,sarà lì a convincere la vicina
Caterina per metterle a disposizione la casa affinché il giovane becchino possa
chiedere la mano di sua figlia in realtà
avrà una brutta sorpresa.
Gustavo le ha volute incontrare per troncare il suo fidanzamento ed
annunciare l’incontro e l’amore a prima vista con Ramona.
Nel frattempo, in questa giornata particolare, sono giunte le 20.30 e
finalmente la Star torna ad abbracciare la sua famiglia.
Il padre lo trova diverso, vestito in maniera trasandata e quasi lo
disconosce; la madre lo abbraccia e cerca in ogni modo di dissuadere il padre
dalle impressioni negative.
Ma non appena il figlio rivela loro che in America ha fatto (e
continuerà a fare) il pornoattore i ruoli si invertiranno.
Ancora una volta il pregiudizio, sul palco dell’Auditorium “De Gennaro”
dove si è replicato per due sere (11 e 12 ottobre scorso) lo spettacolo, si fa
largo in una società spesso restia ai cambiamenti.
Puntare il dito è più facile che guardarsi dentro.